Donazioni di plasma, calo in Sicilia (-1,3% sul 2018) - QdS

Donazioni di plasma, calo in Sicilia (-1,3% sul 2018)

Serena Giovanna Grasso

Donazioni di plasma, calo in Sicilia (-1,3% sul 2018)

martedì 28 Gennaio 2020

Cns: l’Isola con mezzo milione di abitanti in più dell’Emilia ha raccolto 30mila kg di plasma in meno (63mila e 93mila kg). In Lombardia si concentra quasi un quinto di quello donato in Italia (154mila kg su 856mila raccolti nello Stivale)

PALERMO – La Sicilia è una delle poche regioni in cui nel corso del 2019 sono diminuite le donazioni di plasma. Secondo i dati diffusi dal Centro nazionale sangue, l’Isola (-1,3%), Lombardia (-0,7%), Marche (-1,6%) e Valle d’Aosta (-6,9%) sono le uniche regioni in cui la raccolta è diminuita rispetto al 2018. Risultati che cozzano negativamente con quelli osservati nel resto d’Italia: Piemonte (+2,3%), Toscana (+1,8%), ma anche Molise (+8,3%) e Campania (+7,5%) sono le regioni in cui le donazioni di plasma sono aumentate in misura maggiore.

Complessivamente a livello nazionale nel corso del 2019 sono stati raccolti 856 mila chilogrammi di plasma, l’1,4% in più rispetto agli 844 mila raccolti durante l’anno precedente. Manca ormai poco per tagliare il traguardo degli 860 mila chilogrammi di plasma necessari per avvicinarci all’indipendenza dai mercati internazionali, auspicata entro il 2021.

Il contributo maggiore proviene dalla popolosa Lombardia: infatti, questa regione da sola è capace di fornire quasi un quinto del plasma complessivamente raccolto a livello nazionale (quasi 154 mila chilogrammi, corrispondenti quasi al 18% del totale Italia); inoltre, nonostante la leggera riduzione verificatasi, è comunque riuscita a raggiungere l’obiettivo prefisso dal Piano nazionale per la prevenzione (anzi, è riuscita a superare tale obiettivo per il 3%). Grande generosità ha contraddistinto anche l’Emilia Romagna (donati 93 mila chilogrammi di plasma) e il Veneto (poco più di 92 mila chilogrammi).

Valori di raccolta significativi si registrano anche in Piemonte (oltre 73 mila chilogrammi) e in Toscana (circa 72 mila chilogrammi). È curioso rilevare come la Sicilia, che ha mezzo milione in più di abitanti rispetto all’Emilia Romagna, abbia fatto registrare un valore di raccolta inferiore esattamente di un terzo in confronto a tale regione: infatti, nell’Isola la raccolta si attesta in 63 mila chilogrammi, precisamente 30 mila chilogrammi meno rispetto all’Emilia Romagna (tutto ciò, nonostante l’Isola si collochi nella prima parte della classifica, ovvero al sesto posto in Italia).

Valori molto più contenuti provengono da regioni di più piccole dimensioni, come Valle d’Aosta (2.300 chilogrammi), Molise (4.500 chilogrammi) e Basilicata (7.300 chilogrammi). Tra le regioni che faticano ancora a raggiungere gli obiettivi predefiniti dal Piano nazionale per la prevenzione, le peggiori condizioni sono vissute dalla Calabria (con 17.700 chilogrammi raccolti ed un deficit pari all’11%) e Basilicata (con un gap pari al 15%).

Se da una parte è auspicabile l’incremento di plasma donato, importante per lo sviluppo di farmaci plasmaderivati, d’altra parte questo obiettivo deve essere perseguito grazie all’avvicinamento di nuovi donatori e non per l’intensificazione del numero di azioni operata dai donatori già attivi. Proprio in questi termini si sono espressi il Centro nazionale sangue e il Civis (Coordinamento interassociativo volontari italiani del sangue): “L’eventuale aumento di quantità di plasma raccolto deve provenire dall’acquisizione di nuovi donatori o di modulazione dell’indice di donazione – afferma Aldo Ozino Caligaris, portavoce del Civis – senza dover aumentare il numero totale di donazioni per singolo donatore secondo criteri eccessivamente intensivi che andrebbero a incidere eccessivamente sulla sottrazione di nutrienti fondamentali ad ogni singolo donatore”.

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