Dpcm, il meccanismo delle chiusure tra Sindaci, Prefetti e Asl - QdS

Dpcm, il meccanismo delle chiusure tra Sindaci, Prefetti e Asl

redazione web

Dpcm, il meccanismo delle chiusure tra Sindaci, Prefetti e Asl

martedì 20 Ottobre 2020

Come funziona il "coprifuoco" viene spiegato in una circolare in arrivo dal Ministero dell'Interno. Se la chiusura di strade e piazze è urgente, "ordinanza lampo" nell'arco di una giornata. Le relazioni delle forze dell'ordine dopo le verifiche

“Ordinanze lampo” per la chiusura di strade e piazze, firmate (come già succedeva) dai Sindaci ma ora solo dopo essere condivise con Prefetti e Asl.

Sono state fissate le procedure previste per la stretta anti-movida introdotta nel nuovo Dpcm. Nel testo finale dell’ultimo decreto, a seguito delle proteste dell’Associazione nazionale Comuni italiani, è scomparsa la parola sindaci: all’articolo 1 del documento si legge che “delle strade o piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento, può essere disposta la chiusura al pubblico dopo le 21”.

Come prevede la circolare che il Viminale sta inviando ai Prefetti, i primi cittadini – anche in qualità di autorità sanitarie locali – proporranno le chiusure e saranno supportati in tutto dai Prefetti negli appositi Comitati provinciali di ordine pubblico, a cui parteciperanno anche le Asl. In quella sede si potranno valutare eventuali chiusure di strade o piazze, stabilendo anche le modalità (il numero di giorni della durata dell’ordinanza, ad esempio, che potrebbe essere dato anche da uno standard “ragionevole” fissato nei prossimi giorni).

“Laddove – spiega il Sottosegretario all’Interno con delega agli Enti Locali, Achille Variati – si rivelassero condizioni di urgenza, nell’arco di 24 ore si può far anche l’ordinanza di chiusura, ma è chiaro che non vanno tralasciati una serie di passaggi, non ultimo quello che, quando un provvedimento riguarda un’esercizio, va notificato”.

“Essendo una motivazione di natura sanitaria – ha aggiunto Variati – il Prefetto non ha una capacità di emettere l’ordinanza ma di attuazione di quest’ultima. Il sindaco fa l’ordinanza e lo strumento è il Comtato di ordine e sicurezza pubblica, che supporterà, motiverà e accompagnerà il sindaco sull’opportunità di emettere il provvedimento da lui firmato”.

Per emettere ordinanze di chiusura come quelle previste nel Dpcm “bisognerà sentire anche l’Asl – prosegue Variati – , che potrà essere invitata dal Prefetto al Comitato per l’ordine pubblico, per portare tecnicamente il pensiero della sanità locale”.

“Sicuramente – aggiunge – verranno valutate anche le relazioni delle forze dell’ordine stilate a seguito delle loro verifiche in quei luoghi dove eventualmente dovessero verificarsi assembramenti”.

Il Prefetto, d’intesa con il Questore, ha il compito di aiutare a eseguire l’ordinanza emessa dal sindaco e per i controlli ci sono polizia di Stato, Carabinieri, Polizia Municipale e – chiarisce il sottosegretario – nel caso “anche la quota dei militari del dispositivo Strade sicure, proprio su indicazione del Prefetto”.

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