Droga, a Catania "Consegna a domicilio" sventata dalla Finanza - QdS

Droga, a Catania “Consegna a domicilio” sventata dalla Finanza

redazione web

Droga, a Catania “Consegna a domicilio” sventata dalla Finanza

martedì 19 Maggio 2020

Così hanno denominato gli investigatori l'operazione che ha portato a undici arresti. Sgominate due bande, una dedita anche ai furti. La casa del capo era la base logistica per lo smercio all'ingrosso e al dettaglio di cocaina e marijuana

La Guardia di finanza di Catania ha sgominato due gruppi di trafficanti di droga, uno dei quali anche autore di furti in abitazione e in esercizi commerciali “con spaccata” eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di undici indagati, dieci in carcere e uno agli arresti domiciliari.

I reati ipotizzati dalla Procura, a vario titolo, sono associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti e furti aggravati.

Le indagini del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Catania si sono avvalse di intercettazioni telefoniche e ambientali che hanno portato a cinque arresti in flagranza di reato e al sequestro di quasi cinque chili di marijuana.

L’operazione è stata denominata “Consegna a domicilio” perché la casa del principale indagato era divenuta base logistica per la compravendita all’ingrosso e al dettaglio di cocaina e marijuana.

Le indagini sono state avviate nel gennaio 2016 dopo l’arresto di due persone in possesso di cocaina e eroina, che erano destinante da uno dei dei gruppi.

Il primo sodalizio, ricostruisce la Procura distrettuale di Catania, ruota intorno alla figura di RUSSO Carmelo Russo, 55 anni, la cui casa di Misterbianco fungeva da centrale operativa dello spaccio oltreché sede di incontri con pregiudicati e sorvegliati speciali.

Assieme al fratello Mario, 48 anni, già condannato per la sua appartenenza al clan dei Cursoti Milanesi, avevano contatti con fornitori palermitani e calabresi e acquirenti: a Messina, Siracusa, Motta Sant’Anastasia, Portopalo di Capopassero.

Del loro gruppo facevano parte, e sono stati tutti arrestati, Filadelfo Innao, di 63 anni, Cirino Giannetto, di 49, detentori della “cassa comune” del gruppo criminale e, quando necessario, anche corrieri; Emanuele Pavone, di 54 anni, che si occupava dell’approvvigionamento della droga e della sua vendita nel messinese; e i calabresi Antonio Bevilacqua, di 46 anni, e Antonio Pelle, di 34, entrambi reggini, che fornivano cocaina.

Il secondo “faro” investigativo è stato acceso dalla Finanza di Catania sull’associazione a delinquere capeggiata da Vito Danilo Capito, di 31 anni, e da Pio Giuseppe Scardaci, di 34, e completata da Alfio Stancapiano, di 26, e Carmelo Motta, di 35.

I primi tre sono stati condotti in carcere, il quarto è stato posto agli arresti ai domiciliari.

Secondo l’accusa i quattro sarebbero stati anche “autori seriali di furti” in appartamento dove riuscivano a entrare rubando le chiavi delle case lasciate incustodite in auto dai proprietari.

Tra i furti contestati quellO di una Fiat Bravo a Lentini (Siracusa) poi usata come ariete per sfondare la vetrina di un esercizio commerciale di Siracusa e rubare cinquecento capi d’abbigliamento del valore di circa venticinquemila euro e due in appartamenti a Belpasso e a Cefalù (Palermo).

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