Due per mille, 18 milioni “piovuti” sui partiti politici - QdS

Due per mille, 18 milioni “piovuti” sui partiti politici

Raffaella Pessina

Due per mille, 18 milioni “piovuti” sui partiti politici

martedì 14 Gennaio 2020

Ministero economia e finanze, i dati si riferiscono all’anno fiscale 2018. Il Partito democratico in testa (8,4 milioni), poi Lega (3,1) e FdI (1,1)

ROMA – Nel 2018 i partiti italiani hanno potuto contare su una quota maggiore rispetto all’anno precedente di contributi provenienti dal cosiddetto due per mille, il nuovo finanziamento pubblico con il quale i contribuenti – se vogliono – possono donare alle forze politiche una quota (il 2 per mille appunto) della propria Irpef. In un momento storico nel quale, secondo i sondaggi, la fiducia nella politica è ai minimi storici, il dato che registra le donazioni dei cittadini ai partiti politici è nettamente in controtendenza e questo significa che i partiti probabilmente stanno riguadagnando la fiducia dei cittadini.

Ma partiamo dai numeri che sono stati diffusi ieri dal ministero Economia e Finanze e che fanno riferimento alle dichiarazioni dei redditi del 2019 (dunque, anno fiscale 2018).
Dai dati si evince che la percentuale della donazione è aumentata, soprattutto per il Partito democratico e per la Lega di Salvini, ma può ritenersi soddisfatto anche Fratelli d’Italia. Nessun beneficio invece per il Movimento Cinquestelle che non ha mai trasmesso il proprio statuto all’apposita commissione di garanzia.

I numeri resi noti dal Mef sono in controtendenza rispetto all’anno precedente, quando le donazioni si erano ridotte in modo significativo. In pratica, secondo il ministero, oltre un milione di contribuenti (1.358.085) sugli oltre 41 milioni complessivi (41.211.336) ha deciso di destinare il due per mille della propria dichiarazione dei redditi del 2019 che riguarda i redditi 2018 ai partiti politici. Rispetto alla dichiarazione del 2018 (redditi 2017) si tratta di un numero in crescita del 24,6%: erano 1.089.817 contribuenti ad avere fatto questo scelta. Complessivamente ai partiti sono andati 18.053.664 euro contro 14.148.165 euro dalle dichiarazioni 2018 (redditi 2017). Nella dichiarazione 2019 che riguarda i redditi 2018 si è espresso a favore di un partito il 3,30% dei contribuenti contro il 2,64% dell’anno precedente.

Il Partito democratico, come anticipato, si piazza al primo posto, con un “incasso” di 8,4 milioni di euro; segue la Lega per Salvini premier con 3,1 milioni e Fratelli d’Italia con 1,1 milioni. Ai primi tre partiti su un totale di 22 presenti nell’elenco vanno, quindi, circa due terzi dei 18,1 milioni di euro. Quest’anno si è anche ridotta la scelta: tra partiti e movimenti politici, le possibilità di scelta per gli oltre 41 milioni di contribuenti Irpef sono passate da 27 a 22. Dall’ultimo elenco dei soggetti ammessi a beneficiare del due per mille, scompaiono ad esempio Democrazia solidale ed Energie per l’Italia che complessivamente avevano ricevuto oltre 96mila euro.

Tra le new entry +Europa che ottiene la bellezza di 809mila euro. Sempre secondo i dati del Mef, Fratelli d’Italia in un anno ha incrementato del 62,2% l’incasso derivante dal 2 per mille; mentre il Partito democratico è quello che in termini assoluti ha l’aumento maggiore di donazioni (+1,4 milioni di euro).

“Grazie ai 51.243 italiani che hanno scelto Più Europa per donare il loro 2X1000 – ha dichiarato il tesoriere di Più Europa, Valerio Federico – La loro generosità ci premia come quarto partito. È un dato importante, perché è la prima volta che possiamo accedere a questa modalità di finanziamento; ed è significativo, perché emerge la domanda di più Europa per il Paese, come condizione necessaria per la crescita economica e sociale, come via per una società aperta e inclusiva”.

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