Una lettera aperta a Giorgia Meloni e al neoeletto presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, indirizzata anche al presidente dell’Anci, al Coordinamento degli assessori all’Energia e all’Ambiente dei Comuni capoluogo e al numero uno di Anci Sicilia. A scriverla è stata il sindaco di Gela, Lucio Greco, per chiedere un Piano straordinario per il sostegno al reddito, alle famiglie e alle imprese.
Per il primo cittadino gelese, il Paese sta attraversando una “fase storica, unica e drammatica” ed è necessario che le Istituzioni promuovano ogni iniziativa utile al fine di stimolare i Governi a dare aiuti alle famiglie e alle imprese per contrastare gli “effetti devastanti” del caro bollette, “senza indugiare oltre”.
Il sindaco Greco, dunque, si fa interprete del “grido di dolore proveniente da famiglie e ampi settori della società civile, dilaniati dall’improvvisa tempesta che ci vede tutti in prima persona esposti alle intemperie di una crisi senza precedenti, destinata a travolgere l’intera Nazione”. Senza immediati e “adeguati argini” all’improvviso rialzo dei costi dell’energia, avverte Greco, “intere famiglie si vedranno da qui a presto ridotte sul lastrico, con la inevitabile chiusura di tanti esercizi commerciali e il blocco delle stesse attività produttive”.
“Il mio è un territorio che ha già pagato il prezzo più alto in termini di inquinamento ambientale – scrive il sindaco di Gela -; la sua economia ridotta ormai al collasso per via dell’improvviso blocco delle attività di raffinazione del petrolio; incapace di inseguire le nuove strategie dello sviluppo ecosostenibile che ha già tagliato fuori dal mercato del lavoro centinaia di imprese sino a qualche lustro scorso tutte gravitanti intorno all’industria petrolchimica del colosso Eni”.
“Giorno dopo giorno assisto, impotente, alle continue richieste di aiuto provenienti dai piccoli settori della economia locale – prosegue il sindaco nella lettera -, fatta di piccoli negozi di vicinato, supermercati e famiglie disperate per non aver modo di pagare le esose bollette riferite ai consumi dei mesi estivi. In più di una occasione, ho anche assistito allo sfogo di imprenditori seriamente preoccupati per il destino delle loro stesse piccole attività artigianali, non in grado di sostenere i costi della produzione. La loro reazione, sinora composta, temo possa degenerare nel perdurante silenzio dello Stato e delle sue Istituzioni, dimostrando insensibilità e colpevole compiacimento alla distruzione del tessuto produttivo nazionale”.
Da qui l’appello per “una energica presa di posizione sulle urgenti questioni legate al ‘caro bollette'”. Per il primo cittadino servono “soluzioni pratiche, decisive e risolutive” perché “non è sicuramente più il tempo delle parole e delle promesse”. “Chiedo l’impegno ad organizzare una raccolta di firme su un testo di petizione popolare che impegni il Governo nazionale a dare le migliori soluzioni possibili, in via di assoluta urgenza, rispetto a una situazione di devastante crisi senza precedenti, divenuta ormai davvero insostenibile e foriera di ripercussioni negative sulla stessa tenuta dell’ordine e della pace sociale”, conclude Greco.