Ennesimo flop per i saldi estivi. Ma la colpa non è solo della pandemia - QdS

Ennesimo flop per i saldi estivi. Ma la colpa non è solo della pandemia

Michele Giuliano

Ennesimo flop per i saldi estivi. Ma la colpa non è solo della pandemia

venerdì 31 Luglio 2020

Agli italiani non interessano più, crollo degli affari del 40%. Tra le cause: acquisti scontati quasi tutto l’anno e avanzata dell’e-commerce

PALERMO – I saldi non interessano più nessuno. In un mondo del commercio che cambia molto velocemente, quello dei saldi sembra essere ormai un meccanismo che non esercita quella attrazione che registrava negli anni passati.

E se quest’anno l’emergenza sanitaria non ha aiutato, non è stata la causa principale del netto calo degli acquisti da parte dei consumatori italiani. Lo ha ribadito con forza l’Aduc, l’associazione per i diritti degli utenti e dei consumatori, che ha voluto commentare il flop registrato per i saldi di fine stagione di questa estate 2020.

I dati che sono arrivati dalle associazioni di categoria di chi ha già avviato questi sconti sono decisamente sconfortanti. La Confcommercio indica, da un suo studio, un calo del 40% medio, in tutte le regioni d’Italia. Se da una parte la disponibilità economica di chiunque, e l’incertezza per il futuro, vista l’emergenza sanitaria non ancora risolta, ha sicuramente frenato gli acquisti di molti, che in buona parte hanno preferito, la scelta nasce in buona parte dalla possibilità di fare acquisti a prezzi scontati tutto l’anno, sia nei negozi, che periodicamente propongono giornate di prezzi ridotti.

“Ma anche, e soprattutto, – scrivono dall’Aduc, – con un online sempre più familiare grazie al periodo di confinamento che ci ha resi più internauti: sono sempre di più i consumatori che hanno capito che si può risparmiare anche rispetto ai saldi acquistando quando si vuole e dove si vuole, anche un negozio di Bruxelles, di Madrid o di Milano o Palermo pur abitando in qualche altra parte dell’Unione europea, e magari in un Paese in cui il potere d’acquisto rispetto a quello italiano è anche maggiore”. Di fronte a questa realtà, dall’altro lato, le istituzioni si riuniscono per spostare le date di avvio e magari anche rispostarle (come è accaduto in questo mese per alcune regioni), tutto a spese del contribuente.

Simile, il balletto delle associazioni di categoria che presentano scenari apocalittici e colgono l’occasione per chiedere ai governi regionali e a quelli nazionali sussidi e agevolazioni.

Le soluzioni sono poche ma va affrontata la realtà: “Si abbia il ‘coraggio’ – dice l’Aduc – di mettere la parola fine a questo circo dei saldi. Tutti i giorni, tutte le ore e in qualunque parte dell’Italia e dell’Europa si possono comprare le stesse merci senza che l’autorità ci dica che è possibile farlo. E’ una delle libertà che abbiamo conquistato: alimentiamola, diffondiamola e teniamocela stretta”.

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