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Etna, fontane di lava, cenere e aeroporto di Catania chiuso

Nuovo parossismo sull’Etna, ma di breve durata, anche se ha causato la chiusura dell’aeroporto: le immagini delle telecamere di sorveglianza dell’Ingv hanno permesso di accertare che, intorno alle 22,30, l’attività esplosiva al Cratere di Sud est è cessata, mentre il trabocco lavico che si espande in direzione Sud-Ovest è ancora attivo.

L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, aveva reso noto che, a partire dalle 20,40 circa, c’era stato un repentino incremento dell’attività stromboliana dal Cratere di Sud est, con una continua emissione di cenere.

Alle 21, l’attività stromboliana era passata a fontana di lava – come si può apprezzare dalle foto di Orazio Valenti – e la nube eruttiva si disperdeva in direzione Sud provocando una pioggia di cenere su Catania e alcuni dei paesi pedemontani.

La società di gestione dell’aeroporto di Catania ha reso noto che la pista dello scalo è al momento chiusa perché contaminata dalla cenere lavica caduta copiosa ed è in corso l’attività di pulizia e bonifica.

Per informazioni sui voli dirottati o cancellati si prega di rivolgersi alle compagnie aeree o verificare la situazione in tempo reale sul sito dell’Aeroporto www.aeroporto.catania.it e sui profili Facebook e Twitter dell’aeroporto.

Poi, l’ampiezza media del tremore vulcanico, dopo aver raggiunto il valore massimo alle ore 21,20, ha subito una rapida diminuzione riportandosi nel livello medio.

Il centroide delle sorgenti del tremore vulcanico rimane localizzato nell’area del Cratere di Sud-Est a 2900 metri sopra il livello del mare.

Anche l’attività infrasonica ha subito una rapida diminuzione.

Attualmente si pone su un livello basso sia per la frequenza di accadimento dei transienti che per le loro ampiezze osservate.