Etna, nuova notte di spettacolo, tra cenere e fontane di lava - QdS

Etna, nuova notte di spettacolo, tra cenere e fontane di lava

Etna, nuova notte di spettacolo, tra cenere e fontane di lava

mercoledì 23 Giugno 2021

Alle sette del mattino, così come segnalato dalle note dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, si è conclusa l'attività esplosiva cominciata intorno alle due e trenta

Nuova attività notturna dell’Etna, così come segnalato dalle note dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo e basate sull’osservazione delle immagini delle telecamere di sorveglianza.

Alle sette del mattino, l’attività esplosiva al Cratere di Sud est cominciata intorno alle due e trenta, si è conclusa.

La ripresa dell’attività stromboliana riguardava almeno tre bocche eruttive ed e passata alle quattro e quarantacinque a fontana di lava.

Quest’ultimo fenomeno, accompagnato da due trabocchi lavici, si è concluso intorno alle cinque e venti. L’attività è del tutto cessata, come detto, intorno alle sette.

Quando il fenomeno si è esaurito la nube eruttiva prodotta dal vulcano ha superato l’altezza di nove chilometri facendo ricadere lapilli e cenere a Fornazzo e Giarre.

Riguardo il trabocco lavico principale, appare scarsamente alimentato.

L’ampiezza del tremore vulcanico è su valori medi con andamento in diminuzione.

Le localizzazioni del tremore risultano ancora in prossimità del Cratere di Sud-Est ad una profondità di circa 3.000 metri.

L’attività infrasonica si è ridotta notevolmente portandosi su un livello basso.

Le stazioni della rete clinometrica hanno registrato modeste variazioni. Non si osservano variazioni significative nei segnali acquisiti dalla rete Gnss.

L’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Osservatorio etneo, di Catania comunica che dalle immagini delle telecamere di sorveglianza si osservano due piccoli flussi lavici da due bocche effusive che si sono aperte nella parte bassa del versante Sud-Est del Cratere di Sud-Est.

Il fronte del flusso alimentato dalla bocca effusiva di quota più alta ha raggiunto la quota del secondo. Al momento, i due ‘bracci’ lavici sono ben alimentati ed il fronte più avanzato sembra aver quasi raggiunto l’orlo occidentale della Valle del Bove attestandosi ad una quota stimata di circa 2.900 m sul livello del mare.

E’ in corso un sopralluogo da parte di personale Ingv Osservatorio etneo. Riguardo i due trabocchi lavici prodotti durante l’episodio di fontana di lava appaiono entrambi in raffreddamento.

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