Ex Province: polemiche sull'accordo tra Stato e Regione - QdS

Ex Province: polemiche sull’accordo tra Stato e Regione

redazione

Ex Province: polemiche sull’accordo tra Stato e Regione

giovedì 09 Maggio 2019

Il governatore Musumeci annuncia altri cento milioni entro giugno. Orlando, per Anci Sicilia, parla di "primo passo", ma Stefania Prestigiacomo bolla l'accordo come "scandaloso" e dice di rimpiangere Crocetta

“Poniamo fine alla lunga agonia delle Province in Sicilia. Dopo mesi di estenuante confronto con il governo nazionale siamo riusciti a ottenere il miglior risultato possibile, in questo contesto di emergenza”.

Lo ha affermato in una nota diffusa nella tarda serata di ieri il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, spiegando che le Province siciliane potranno disporre, entro giugno, “di ulteriori cento milioni di euro, per spesa corrente, in aggiunta ai 102 milioni già erogati dalla Regione il mese scorso”.

“Abbiamo anche – ha aggiunto Musumeci – ottenuto l’inserimento di deroghe normative all’approvazione dei bilanci e dei rendiconti. Dunque, le Province potranno approvare gli strumenti contabili e, quindi, rimettere in moto la macchina degli investimenti. Inoltre, secondo la nostra proposta, approvata già dalla Commissione Bilancio dell’Ars, gli enti intermedi potranno disporre di altri cinquecento milioni di euro ottenuti nell’accordo che abbiamo firmato col ministro Tria nel dicembre scorso e destinati ad opere pubbliche”.

“L’intesa di oggi con il governo nazionale – ha proseguito il governatore – prevede, ancora, che con le nuove norme di attuazione in materia finanziaria e con la prossima Legge di bilancio dello Stato, la finanza locale passerà alla Regione e sarà finalmente adeguato al resto d’Italia il meccanismo del prelievo forzoso delle Province”.

“Infine – ha concluso Musumeci – , abbiamo chiesto e ottenuto da Roma che i 140 milioni che la Regione anticipa per le Province, prelevandoli dal Fondo di sviluppo e coesione, saranno rifinanziati nell’ambito della futura programmazione 2021-2027. Un sacrificio che il governo regionale compie con convinzione per ridare finalmente alle ex Province dignità istituzionale e ruolo nello sviluppo del territorio”.

Per Leoluca Orlando, presidente di AnciSicilia, “L’accordo raggiunto tra lo Stato e la Regione Siciliana rappresenta finalmente un primo passo verso una soluzione della fin troppo lunga crisi delle ex Province siciliane”.

“Gli ulteriori cento milioni – ha spiegato – che verranno destinati ai Liberi consorzi e alle Città metropolitane, unitamente all’approvazione di un pacchetto di norme che consentiranno di riprendere la gestione ordinaria e liberare gli investimenti, sono certamente una risposta concreta”.

“Si tratta – ha aggiunto – di un risultato che si è potuto ottenere anche grazie al decisivo impegno che l’AnciSicilia ha portato avanti in numerosi incontri di carattere nazionale e regionale. Restano però ancora da definire sia sul piano finanziario sia sul piano istituzionale quelle condizioni che possano strutturalmente far riacquisire agli enti di area vasta una funzione strategica sul territorio e consentire loro di poter erogare i servizi”.

“Per tali ragioni – ha concluso Orlando – continueremo, come fatto fino ad ora, a incalzare i governi nazionale e regionale”.

Di parere decisamente diverso rispetto alle posizioni di Regione Siciliana e Regione Sicilia, è Stefania Prestigiacomo, secondo la quale “L’accordo raggiunto per ristorare parzialmente le ex Province siciliane, soggette al prelievo forzoso, è semplicemente scandaloso”.

“Si attingono risorse – ha sottolineato la parlamentare di Forza Italia – dal fondo sviluppo e coesione, ovvero dal fondo per gli investimenti infrastrutturali necessari per la Sicilia per finanziare la spesa corrente. Non si è conquistato un euro vero, il conto lo pagheremo noi e solo noi. Una gran bella soluzione!”.

“La Sicilia – ha aggiunto la Prestigiacomo – meritava e doveva pretendere il medesimo trattamento ottenuto da tutte le altre Province italiane a cui è stato invece riconosciuto il diritto al ristoro dei fondi perduti. Il governo regionale, accettando questa proposta scandalosa, ha svenduto i diritti dei siciliani, dimostrandosi penoso vassallo del governo nazionale. I fondi delle ex Province, oltre 243 milioni, che nel resto d’Italia sono stati restituiti, solo alla Sicilia sono rimasti ‘confiscati’ da Roma. Viene quasi da rimpiangere Crocetta”.

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