Proprio alla vigilia dell’inizio della stagione 2023 di Formula 1, all’interno del paddock in Bahrain è scoppiata una vera e propria “bomba”.
A lanciarla è stato l’ex patron del circus, Bernie Ecclestone, che in un’intervista rilasciata al portale F1-Insider, è tornato su quanto accaduto nel 2008, rilasciando dichiarazioni scottanti a proposito della regolarità del Mondiale, vinto da Lewis Hamilton all’ultimo respiro in Brasile ai danni dello sfortunatissimo pilota della Ferrari Felipe Massa.
Ecclestone ha parlato approfonditamente del caos avvenuto nel GP di Singapore di quella stagione, passato alla storia come la gara del “crash-gate” ordito dall’ex team principal Renault Flavio Briatore, che ordinò a Nelson Piquè Jr di sbattere violentemente sul muro, provocare l’uscita della safety car e favorire così la vittoria dell’altro pilota del team francese, ovvero Fernando Alonso.
Secondo il miliardario ultra 90enne, da regolamento, la corsa avrebbe dovuta essere cancellata con conseguentemente azzeramento dei punti. Una decisione che, classifica alla mano, avrebbe privato della corona iridata l’allora giovanissimo Lewis Hamilton, consegnandola a Felipe Massa: “Abbiamo deciso di non fare nulla, volevamo proteggere lo sport da un enorme scandalo – ha dichiarato Bernie Ecclestone – ho convinto Nelson Piquet senior, un mio ex-pilota in passato, a tacere per il momento. All’epoca vigeva la regola che la classifica di un campionato del mondo era intoccabile dopo la cerimonia di premiazione della FIA alla fine dell’anno, Hamilton ricevette la coppa ed andò tutto bene. All’epoca avevamo informazioni sufficienti per indagare sulla questione. Secondo lo statuto, avremmo dovuto cancellare la gara di Singapore, che non sarebbe stata valida per la classifica del campionato. Felipe Massa sarebbe diventato campione del mondo, non Lewis Hamilton”.