Famiglia, una fonte di sviluppo e benessere che può ancora arginare la crisi di valori - QdS

Famiglia, una fonte di sviluppo e benessere che può ancora arginare la crisi di valori

redazione

Famiglia, una fonte di sviluppo e benessere che può ancora arginare la crisi di valori

martedì 11 Giugno 2019

Si è concluso domenica a Catania il secondo Festival siciliano dedicato alle politiche familiari. Al centro del dibattito il modello trentino, dove tutti gli interventi sono messi a sistema

PALERMO – Oltre 60 testimonianze, 25 organizzazioni, nove sessioni studio, più di 20 ore di spettacolo e animazione, ma soprattutto un tema, quello delle politiche familiari, che nelle sue sfaccettature e declinazioni è diventato più concreto. Questo il senso del secondo Festival siciliano della famiglia dal titolo “Per servire, servire”, che si è concluso domenica scorsa a Catania, chiamando a raccolta per tre giorni tutte le forze in campo, Istituzionali, associative e produttive per costruire un percorso che porti la Sicilia a identificarsi come territorio a misura di famiglia.

Un evento, un prodotto collettivo animato dalla vivacità delle organizzazioni aderenti al Forum delle Associazioni familiari della Sicilia, che rivendicano il loro ruolo di connettori sociali tra i bisogni dei cittadini e gli enti locali invitando tutta la politica siciliana a creare un’intesa trasversale per il benessere delle comunità. In questa direzione si inserisce la proposta avanzata dal presidente del Forum regionale Dario Micalizio, durante la tavola rotonda di sabato pomeriggio con i politici Bernadette Grasso, Giancarlo Cancelleri e Giuseppe Lupo. “Il Forum delle Associazioni Familiari della Sicilia è costituito da oltre 120 organizzazioni che rappresentano i corpi intermedi della società civile – spiega il presidente -. Per tali ragioni chiediamo di partecipare ai tavoli tecnici della Regione, la nostra presenza rafforzerebbe il modello di co-progettazione tra Terzo Settore e Pubblica amministrazione, solo così possiamo dare soluzioni reali alle esigenze dei cittadini”.

La famiglia come bene comune. Accanto a un sistema ingessato caratterizzato da denatalità, crisi demografica, cervelli in fuga, crisi valoriale e difficoltà di conciliazione per le donne tra vita privata e lavoro, servono politiche per la famiglia che guardino al nucleo della società come fonte di benessere, diverse da quelle “sociali” che intervengono invece quando nel contesto familiare si evidenzia una problematica.
Insomma, un cambio di paradigma: considerare la famiglia come bene comune e risorsa vitale per lo sviluppo. Serve uno scatto di qualità, un comune denominatore da cui ripartire, andando oltre gli schieramenti e superando le logiche di partito, “un illuminismo della famiglia per stimolare processi culturali e partecipazione dal basso. Bisogna definire un metodo, come quello avviato a Trento, che consente di mettere a sistema tutti gli interventi a sostegno della famiglia”, afferma Luciano Malfer direttore dell’Agenzia per la famiglia della Provincia Autonoma di Trento.

Un cambiamento culturale che guarda a Sud. Sulla scia dell’azione di promozione e sensibilizzazione avviata dal Forum già dallo scorso anno, diversi gli Amministratori siciliani che hanno aderito al Network dei Comuni Amici della Famiglia, la rete dei Comuni che a livello nazionale intendono promuovere politiche per il benessere familiare sulla base del know-how sviluppato dalla Provincia autonoma di Trento. Tra questi i sindaci di Leonforte e San Gregorio di Catania che, dopo l’adesione al Network, hanno avviato modelli positivi a sostegno della famiglia, caratterizzati da asili nido, laboratori culturali e musicali in piazza, centri aggregativi giovanili, progetti per supportare le donne lavoratrici, che possono crescere e contaminare tutto il territorio siciliano a dimostrazione di come non servono risorse economiche per sviluppare sistemi family friendly ma uno “scatto culturale”.

Un cambiamento che però deve ripartire anche dai valori, come è emerso nel corso della sessione “Famiglia come risorsa educativa ed educante” dove docenti, pedagogisti e diverse espressioni religiose hanno discusso sul farraginoso rapporto tra scuola e famiglia e sulla crisi valoriale che ha investito le due agenzie educative. “Possiamo raccontarci che la colpa di questa crisi valoriale sia di internet, della televisione, dei social network e dei giovani che non hanno interessi – ha detto Gigi De Palo, presidente del Forum nazionale delle associazioni familiari – Ma il vero problema è la sciatteria, la crisi educativa nasce da una nostra sfiducia nei confronti della vita. Abbiamo una mentalità perdente che si fonda sul ‘tanto non cambia nulla’”.

Il Festival si è concluso con la presenza di Ignacio Socias, docente all’Università di Navarra e Consulente Onu, che ha fotografato l’inverno demografico vissuto nei paesi più industrializzati. Commovente la testimonianza dei Giovani della Chiesa Evangelica e della Comunità Papa Giovanni XXIII, che hanno mostrato come famiglia significhi bellezza e accoglienza. Cala il sipario sul Festival, ma adesso si attendono i risultati delle promesse avanzate dalla politica siciliana, come quella dell’assessore Regionale alla Famiglia Antonio Scavone, che durante la cerimonia d’apertura, ha sottolineato il suo impegno per riportare i diritti delle famiglie al centro delle politiche pubbliche e di sviluppo.

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