Consumo

Farmaci, Oms adotta risoluzione Italiana

ROMA – L’Oms, riunitasi a Ginevra per l’Assemblea Mondiale della Sanità, ha deciso di adottare la risoluzione sulla trasparenza dei farmaci, dei vaccini e altre tecnologie sanitarie proposta dall’Italia. Soddisfazione da parte del ministro della Salute Giulia Grillo, che attraverso un messaggio pubblicato sul proprio profilo Twitter ufficiale ha parlato di “giornata storica”. “I 194 paesi si sono impegnati a promuovere la condivisione di informazioni e assicurare ai pazienti farmaci a prezzo equo” ha poi aggiunto il ministro.

La risoluzione era stata presentata dall’Italia lo scorso febbraio ed è stata supportata da 20 paesi (Andorra, Brasile, Egitto, Swaziland, Grecia, India, Indonesia, Italia, Kenya, Lussemburgo, Malesia, Malta, Portogallo, Federazione Russa, Serbia, Slovenia, Sud Africa, Spagna, Sri Lanka e Uganda) Germania, Ungheria e Gran Bretagna si sono formalmente dissociate, mentre Stati Uniti e Giappone seppur non schierandosi contro hanno comunque mantenuto un certo scetticismo.

Nel dettaglio il testo della risoluzione prevede:
– raccogliere e analizzare i dati sui risultati degli studi clinici e sugli effetti avversi dei farmaci e delle altre tecnologie sanitarie;
– fornire ai governi un forum per la condivisione di informazioni su prezzi dei farmaci, ricavi, costi di ricerca e sviluppo, investimenti del settore pubblico e sussidi per la ricerca e lo sviluppo, costi di marketing e altre informazioni correlate;
– migliorare le capacità nazionali, mediante la cooperazione internazionale, la ricerca aperta e collaborativa per lo sviluppo, la produzione e la distribuzione di prodotti sanitari, in particolare nei paesi in via di sviluppo e nei paesi a reddito medio-basso.
– fornire informazioni cruciali sul campo dei brevetti.

In altre parole, la risoluzione impegna i 194 paesi a mettere a disposizione comunemente le informazioni riguardo la negoziazione sul prezzo dei farmaci, in modo da consentire a tutti di avere le informazioni necessarie per sostenere l’iter di acquisto di un farmaco. Un grande passo in avanti verso un sostanziale ribasso dei costi dei farmaci e un maggiore accesso alle terapie essenziali.

L’accesso ai farmaci, è bene ricordare, è un problema che riguarda decine di paesi nel mondo e negli ultimi anni sta prendendo piede anche in Europa. Ne è un esempio lampante il caso del Sofosbuvir, un nuovo farmaco per il trattamento dell’Epatite C, immesso sul mercato nel 2014, e che ancora oggi continua a essere razionato da molti governi europei per via dell’elevato prezzo di 20 mila euro per ciclo terapeutico.

Soddisfazione a metà da parte di Medici senza Frontiere che tramite Gaelle Krikorian si è così espressa: “La risoluzione adottata oggi è il risultato di una mobilitazione storica dei governi di tutto il mondo, che hanno chiesto di migliorare la trasparenza dei prezzi di farmaci, vaccini e altre tecnologie correlate” È un importante primo passo – continua la Krikorian – per correggere l’attuale squilibrio di potere che oggi caratterizza le negoziazioni tra chi compra e chi vende i farmaci, e offre ai governi le informazioni di cui hanno bisogno per condurre i negoziati in modo equo e responsabile a vantaggio della salute delle loro popolazioni. La trasparenza sui prezzi dei farmaci così come adottata nella risoluzione non basta.

Dobbiamo conoscere anche i margini imposti dalle corporazioni, i costi di produzione, i costi dei trial clinici, quali investimenti sono veramente coperti dalle farmaceutiche e quanto è invece pagato dai contribuenti e dai gruppi no profit. “La risoluzione passata oggi – in conclusione – manca di norme e azioni forti su questi cruciali elementi di trasparenza”.