Fase 2, pressioni su Musumeci, la Sicilia vuole ripartire - QdS

Fase 2, pressioni su Musumeci, la Sicilia vuole ripartire

Raffaella Pessina

Fase 2, pressioni su Musumeci, la Sicilia vuole ripartire

venerdì 17 Aprile 2020

Prosegue confronto tra il Presidente della Regione e Comitato scientifico per definire adeguate strategie. Governo Conte al lavoro: si ipotizza riapertura per macroaree e verifiche in 15 giorni. La conferenza di Borrelli da quotidiana a bisettimanale

Le notizie incoraggianti sul rallentamento dell’epidemia del Coronavirus in Sicilia, così come nel resto d’Italia, stanno provocando un effetto più che stimolante tra le categorie produttive, costrette fino ad oggi a restare inattive. Stimolo che si è trasformato in pressioni nei confronti del Presidente della Regione, Nello Musumeci, che si è dimostrato sino ad oggi uno dei governatori più severi in tema di restrizioni per prevenire il diffondersi del contagio.

E se finora imprenditoria, commercianti ed operatori turistici si sono assoggettati alle disposizioni e al fermo, con gravi danni economici, ora sono uniti in una specie di frenesia dettata dalla voglia di riprendere a lavorare per recuperare il tempo “perduto”.
Diciassette sindaci del trapanese, tanto per fare un esempio, hanno chiesto al presidente della Regione provvedimenti “per consentire di eseguire le opere di manutenzione sugli stabilimenti balneari, in previsione di una seppur tardiva e compromessa stagione estiva”.

Anche Cna, Confartigianato, Casartigiani e Claai, in forma unitaria, chiedono al Governo regionale di rivedere la posizione rispetto al divieto imposto ai servizi di consegna a domicilio nei giorni festivi.
“In un momento in cui l’economia è ferma, paralizzata ed in grande sofferenza per la chiusura forzata delle attività e la limitazione della mobilità delle persone – spiegano le quattro organizzazioni datoriali – le misure restrittive, almeno quelle ritenute oggettivamente eccessive, messe in campo per il contrasto alla diffusione del Covid19, vanno allentate. E l’ordinanza del presidente Musumeci, che nella fattispecie inasprisce le disposizioni previste dal governo nazionale, risulta ad oggi incomprensibile ed ingiustificata, rispetto sia alla situazione sanitaria complessiva della Sicilia sia alle prime indicazioni e segnali di riapertura di alcune filiere, nell’ottica anche dell’ipotizzata ripresa, seppur graduale, dell’intero sistema produttivo, a partire dal 4 maggio. Pasqua e Pasquetta sono state due occasioni perdute per ridare ossigeno al tessuto economico che si occupa di produzione di cibo da asporto, con conseguenti disagi per famiglie e anziani soli. Siccome errare è umano, ma perseverare è diabolico – aggiungono Cna, Confartigianato, Casartigiani e Claai – e allora invochiamo ascolto e condivisione alle Istituzioni Politiche della Regione, e in particolar modo al Presidente Musumeci e all’Assessore al ramo, Turano, affinché, in occasione del 25 e 26 Aprile e per il ponte lungo del Primo Maggio, prevalga il buon senso e si proceda alla revoca dell’ordinanza, consentendo così, sulla base delle disposizioni governative nazionali, alle attività di pasticcerie, dolcerie, rosticcerie, pizzerie, gastronomie, focaccerie etc. di effettuare consegne a domicilio”.

Si preannuncia un weekend con possibili “colpi di scena”. La task force guidata da Vittorio Colao è al lavoro, insieme con il governo nazionale per ragionare sull’avvio della fase 2: vi sarebbe l’ipotesi di dividere l’Italia in tre macroaree (Nord, centro e Sud) in base alla diffusione del Coronavirus.
Laddove la diffusione del virus è maggiore, dovrebbero rimanere misure più stringenti, soprattutto per quanto riguarda la mobilità tra una zona e l’altra, sia all’interno delle macroaree sia tra una macroaerea e l’altra. In quelle dove invece il virus ha colpito in maniera meno importante si potrebbero prevedere riaperture più ampie. Se così fosse, la Sicilia, che è una delle regioni che maggiormente ha contenuto la diffusione del contagio, dovrebbe trarne grande vantaggio, con l’opportunità di recuperare la stagione estiva.

Ipotesi riapertura da 27 aprile mobilifici-cantieri
Aziende della moda, mobilifici, automotive, cantieri edili. Sono quattro comparti produttivi di cui si starebbe valutando la riapertura prima del 4 maggio, forse a partire dal 27 aprile. A quanto si apprende, si starebbe studiando in queste ore la ripartenza di queste attività, anche considerato che rientrerebbero tra quelle classificate dall’Inail come a basso rischio. Ma una valutazione sarebbe ancora in corso e sul tema dovrebbe esserci a breve, forse già nel weekend, un nuovo confronto con le parti sociali.

Ipotesi riapertura parchi, bar e ristoranti dal 4/5

Per quanto riguarda bar e ristoranti, l’indicazione sarebbe quella di dare un segnale di riapertura anche per questo settore. In che modo? Ripristinando alcune delle regole che erano già state approntate prima del lockdown e aggiungendone altre: dunque distanziamento dei tavoli, mantenimento del distanziamento sociale anche al bancone, protezioni individuali per i dipendenti e in particolare per i camerieri, utilizzo di spazi all’aperto.
Quanto ai parchi, anche in questo caso l’indicazione sarebbe quella di dare un segnale di ripartenza: verrebbe consentito di accedere alle aree verdi così come di svolgere attività motoria anche lontano da casa. Allo stesso tempo, però, verranno ribadite una serie di indicazioni di ‘prudenza’, vale a dire il mantenimento del distanziamento sociale, l’uso delle mascherine e il divieto di assembramento.

Stop conferenza quotidiana Borrelli, sarà bisettimanale
Stop all’appuntamento quotidiano con la conferenza stampa della Protezione Civile, che non è mai mancata dallo scorso 22 di febbraio. “I dati sanitari ci indicano che si è alleggerita decisamente la pressione sulle strutture ospedaliere e tutto ciò ci rende consapevoli del grande lavoro svolto negli ospedali e della collaborazione dei cittadini – ha detto Borrelli – Per questo abbiamo deciso di rimodulare le conferenze stampa: continueremo a garantire massima trasparenza su dati ogni giorno veicolandoli sul sito, mentre due volte a settimana terremo un punto stampa”.

Raffaella Pessina

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