Fase 3, Conte il leader più amato, forse slittano gli Stati generali - QdS

Fase 3, Conte il leader più amato, forse slittano gli Stati generali

redazione web

Fase 3, Conte il leader più amato, forse slittano gli Stati generali

sabato 06 Giugno 2020

Sale il gradimento del Governo da parte degli italiani (58%), ma la strada è in salita per il Premier per via delle differenze di vedute tra il Pd, che vorrebbe il Mes, e il M5s che non lo vuole. Clima teso anche con le opposizioni

Il premier Giuseppe Conte resta ampiamente il leader politico più apprezzato dall’inizio dell’emergenza sanitaria in atto.

E sale anche il gradimento degli italiani nel suo Governo, attestandosi al 58% (+3).

A sostenerlo è l’ultimo “cruscotto” settimanale di Ipsos, che monitora l’indice di gradimento dei principali esponenti politici.

Il presidente del Consiglio svetta su tutti gli altri leader con 63 punti percentuali – guadagnandone ben tre rispetto a settimana scorsa – dietro di lui il ministro della Salute Roberto Speranza che ha raggiunto la presidente di FdI Giorgia Meloni al 36%.

Soltanto quarto l’ex star Matteo Salvini, al 34%, seguito a un solo punto percentuale da Dario Franceschini.

Luigi Di Maio è stato raggiunto dalla pasionaria renziana Teresa Bellanova (26%), seguono Nicola Zingaretti e Silvio Berlusconi (24%), Alfonso Bonafede (22%), Vito Crimi (21%), Matteo Renzi (13%).

Sul fronte dei partiti, il Pd ha rosicchiato altro terreno alla Lega Nord, che continua a essere prima a 24,2%, ma i dem sono ad appena 2,4 punti. Fdi (16,9%) ha superato il M5S (16,2%), stabili Fi (7) e Iv (2,6%).

Rischio di slittamento Stati generali

Certamente a consolidare le posizioni del Premier e del Governo è stata la conferenza stampa di Conte sulla Fase 3, con l’annuncio degli Stati generali dell’economia, che però rischiano di slittare di qualche giorno per via delle tensioni nell’esecutivo.

E’ emerso ieri durante la riunione con i capidelegazione della maggioranza, con un Pd critico sulle modalità con cui è stata messa in campo l’iniziativa.

E a peggiorare il clima ci sono una serie di nodi che Conte, da qui alla fine di luglio, sarà chiamato ad affrontare: dalle concessioni ad Autostrade all’attivazione del Mes, sulla quale cresce, di giorno in giorno, il pressing dei Dem.

Clima teso con le opposizioni

Nonostante gli appelli alla collaborazione, la conferenza stampa do Conte non ha cambiato, anche con le opposizioni, il clima teso sulla Fase 3. E nel corso della riunione con i capidelegazione, il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri e il titolare del Mise Stefano Patuanelli la tensione è emersa con chiarezza.

A non nascondere le critiche del Pd, secondo quanto raccontano fonti di maggioranza, è Dario Franceschini. Con decine di miliardi da spendere non è possibile mettere in campo un piano per la ripresa economica in pochi giorni, è meglio trasformare l’evento in un’occasione di ascolto, sarebbe stato il ragionamento del capodelegazione Dem.

E mentre il M5S si dice pienamente d’accordo con l’iniziativa di Conte, Iv mantiene una posizione non contraria agli Stati generali ma a una condizione: che si evitino passerelle inutili e si facciano cose concrete.

Molto probabile lo slittamento degli Stati generali

Ma la partenza azzoppata dell’iniziativa potrebbe determinarne lo slittamento: è pressoché impossibile che le riunioni comincino lunedì, come era nelle intenzioni iniziali di Conte. Anche perché c’è tutto il profilo organizzativo da definire: quali saranno le personalità che, oltre ai sindacati e alle associazioni di categoria, parteciperanno alle riunioni?

Il fine settimana – quando tra l’altro arriverà sul tavolo di Palazzo Chigi l’ultimo rapporto “economico” della task force Colao – potrebbe portare consiglio. Ma le incognite a corollario dell’organizzazione degli Stati generali sono diverse. Sull’Europa, innanzitutto, le visioni del Pd e del M5S divergono.

Il nodo dell’utilizzo del Mes

“Dobbiamo puntare ad avere il miglior sistema sanitario d’Europa e del mondo, il Mes è fondamentale”, è l’affondo del segretario Pd Nicola Zingaretti.

Il M5S, ufficialmente, non replica. Ma tra i pentastellati cresce una convinzione: “i Dem vogliono metterci in difficoltà”, spiegano fonti del Movimento.

Conte prende tempo, concentrandosi sul suo obiettivo principe: un Recovery Fund che abbia una tempistica per la prima tranche di fondi in linea con le richieste dell’Italia. Fino alla prima metà di luglio, quando potrebbe esserci il Consiglio Ue finale sul piano di aiuti, il Mes in Parlamento non approderà.

Ma su un dato, nelle sue conversazioni private, già nei giorni scorsi il premier si era soffermato: che attivando il fondo salva-Stati l’Italia si doti di un’ “etichetta” non certo benevola né sul piano geopolitico né su quello dei mercati. E il “no” di oggi della Grecia non potrebbe che rafforzare questa convinzione.

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