Fase 3, per discoteche e arene riapertura condizionata - QdS

Fase 3, per discoteche e arene riapertura condizionata

Fase 3, per discoteche e arene riapertura condizionata

venerdì 12 Giugno 2020

Da lunedì via libera alle attività ricreative e di intrattenimento, linee guida approvate dalla conferenza Regioni. A Catania preoccupati i gestori dei cinema all’aperto, con distanziamento riduzione drastica dei posti fino al 50%

ROMA – Via libera alla movida, dal prossimo lunedì, con l’avvio della Fase 3 che sancisce ufficialmente la riapertura delle discoteche e delle arene. Sarà il primo passo per un graduale ritorno alla normalità, seppur condizionata, le cui “Linee Guida per la riapertura delle attività economiche, produttive e ricreative” sono state elaborate e approvate dalla Conferenza delle Regioni dello scorso martedì.

Già lo scorso 17 Maggio, in Sicilia, il presidente Musumeci aveva aperto la questione della regolare ripresa della vita notturna, firmando un’ordinanza il cui articolo 9 citava: “Nella data dell’8 giugno 2020 è, altresì, autorizzata l’apertura delle discoteche, dei teatri e dei cinema all’aperto, per le quali attività dovranno essere emanate apposite linee guida regionali e, in ogni caso, esse dovranno svolgersi nel rispetto delle disposizioni di cui al decreto del presidente del Consiglio dei Ministri del 17 maggio 2020”.

Le indicazioni sono finalmente arrivate e, dopo il via libera a bar e ristoranti che secondo le stime della Fipe nel 90% dei hanno ripreso le loro regolari attività, è il momento di tornare a ballare per migliaia di italiani.

Le indicazioni previste dalle suddette linee guida, tuttavia, prevedono il rispetto di una serie di regole utili a prevenire le possibilità di contagio e a limitare il contatto interpersonale, come di seguito descritto.

• Nei locali destinati all’intrattenimento, in particolare serale e notturno, è necessario che i gestori si occupino della riorganizzazione degli spazi, necessaria per evitare assembramenti e calcolata in virtù dell’effettiva capienza della struttura. Rimane infatti la necessità di garantire il distanziamento di almeno un metro tra gli utenti, distanza che aumenta a 2 metri nella pista da ballo che, in questa fase, è prevista solo in spazi esterni quali giardini, terrazze o simili. Al fine di garantire un corretto adempimento delle indicazioni, nelle linee guida si consiglia di utilizzare strumenti di supporto, come ad esempio il contapersone utile a monitorare gli accessi.

• Gli indumenti e gli oggetti personali dovranno essere riposti nel guardaroba in appositi sacchetti porta abiti ed è fondamentale rendere disponibili prodotti per l’igiene delle mani per gli utenti e per il personale in più punti delle aree, prevedendo l’obbligo di utilizzo degli stessi parte degli utenti prima dell’accesso ed all’uscita di ogni area dedicata al ballo, alla ristorazione e ai servizi igienici.

• I clienti, infatti, dovranno utilizzare la mascherina negli ambienti al chiuso e anche all’esterno nel caso in cui non fosse possibile rispettare la distanza interpersonale di 1 metro. Lo stesso dicasi del personale che sarà obbligato a svolgere tutte le attività con la mascherina.

• Per quanto concerne le bevande, non sarà possibile consumare al banco e la somministrazione delle stesse avverrà solo nel caso in cui sia possibile mantenere le distanze e controllare l’accesso contingentato degli utenti. Infine, tavoli e sedute dovranno rispettare la distanza di 1 metro gli uni dagli altri, fatta eccezione per i clienti tra loro conviventi e tutti gli oggetti forniti, come per esempio apribottiglie e secchielli per il ghiaccio, dovranno essere disinfettati prima della consegna.

E se andare a ballare sembra una prospettiva fattibile, regole più proibitive sono previste per le arene. Le attività cinematografiche stagtionali, infatti, dovranno indicare in modo dettagliato la gestione degli spazi, specificando i punti di ingresso e di uscita per il pubblico e dove intendono posizionati i dispenser per il disinfettante. La situazione si prospetta piuttosto complicata anche per i gestori delle attività catanesi. Proprio in questi giorni, infatti, è in atto il confronto tra la commissione comunale e i rappresentanti di categoria che stanno discutendo le linee guida da mettere in pratica. Il nodo cruciale da sciogliere attiene al distanziamento sociale che dovrà necessariamente essere di un metro tra persone che non sono tra di loro congiunte.

Per rendere effettiva la distanza, infatti, sarà necessario che tra uno spettatore e l’altro vengano posizionate due sedie libere ai lati, oltre ad un posto libero nella fila davanti e uno dietro. Regole che preoccupano le attività in questione perché compromettono significativamente il numero dei posti, con una riduzione che si prospetta tra il 45 ed il 50%, basti pensare che solo a Catania all’Adua saranno 350, all’Argentina 300 ed al Corsaro 150. In virtù del grado di relazione interpersonale tra gli spettatori, inoltre, sarà indispensabile rivalutare gli spazi disponibili di volta in volta. Per non parlare della gestione degli ingressi: con le prenotazioni online c’è il rischio di lasciare più posti vuoti di quelli effettivamente necessari mentre, sull’altro versante, per il cliente l’unica alternativa possibile quello di fare la fila fino ad esaurimento spazi, con il rischio di non riuscire ad accedere alla proiezione. A ciò si aggiunge la probabilità che le attività in questione limiteranno il numero degli spettacoli per evitare di dover sanificare di volta in volta la struttura.

Disposizioni queste che, se da una parte fanno ben sperare per l’avvio di un’estate più libera e per la ripartenza di attività imprenditoriali che erano rimaste tra le ultime a poter alzare la saracinesche, dall’altro mettono in luce parecchie contraddizioni. Basti pensare che queste regole lasciano perplessi anche gli utenti delle arene, che attendevano l’inizio della bella stagione e ora si chiedono se e come potranno tornare, e delusi “i più romantici” che purtroppo, a causa dell’assenza di distanziamento, per un po’ di tempo dovranno rinunciare ai balli lenti.

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