Fi-Pd e il Patto del Nazareno: prove di dialogo al Centro - QdS

Fi-Pd e il Patto del Nazareno: prove di dialogo al Centro

Patrizia Penna

Fi-Pd e il Patto del Nazareno: prove di dialogo al Centro

mercoledì 01 Maggio 2019

Il fronte dei moderati contro Lega e M5s. L’appello di Micciché: “Sarebbe la cosa da fare”. Anche Saverio Romano su questa linea, a guardare i risultati delle amministrative in Sicilia. Corrao (M5s) attacca il Pd

ROMA – Un ritorno al Patto del Nazareno. È l’auspicio di Gianfranco Micciché, coordinatore di Forza Italia in Sicilia, il quale in un’intervista ad un quotidiano nazionale ha parlato del dialogo aperto con il Partito democratico, “con cui ragioniamo”.

Un dialogo, però, che ad oggi non ha portato a nulla di concreto: “Parlano, parlano – dice Micciché – ma non si concretizza. E bisognerebbe farlo”.
Un nuovo patto del Nazareno, secondo Micciché, “sarebbe la cosa da fare”.

Secondo il leader del M5s, Luigi Di Maio, il Patto del Nazareno è già realtà. Una realtà, a suo dire, fallimentare: “Anche le elezioni in Sicilia, dove Zingaretti copiando Renzi si è alleato con Berlusconi firmando un altro Nazareno, hanno dimostrato che non c’è alternativa a questo governo”, ha scritto ieri il vicepremier. (…) Andiamo avanti per altri 4 anni e andiamo avanti per la nostra strada”.

“Zingaretti copia sbiadita di Renzi” – ha tuonato ieri l’europarlamentare M5s Ignazio Corrao commentando le parole di Micciché: “Il risultato delle elezioni in Sicilia – ha detto – e le dichiarazioni di Micciché dimostrano che il Partito democratico ha finito i pop corn e adesso ritorna al vecchio amore, Berlusconi e il Patto del Nazareno. Ancora una volta Zingaretti dimostra di essere la fotocopia sbiadita di Renzi, le sue uniche proposte sono quelle relative all’aumento dello stipendio dei parlamentari e il ritorno dei vitalizi”. “Inoltre, hanno votato contro misure di lotta alle disuguaglianze come il reddito e la pensione di cittadinanza. Il Pd fa sempre esattamente il contrario di quello che i cittadini chiedono. Sono senza speranza”, conclude Corrao.

Di tutt’altro avviso Saverio Romano (Fi), secondo cui il ritorno dei moderati è auspicabile e che le amministrative in Sicilia hanno confermato una la convergenza dei consensi verso il Centro.

“Il risultato delle elezioni amministrative in Sicilia – ha detto Romano -, anche e soprattutto in considerazione dei ballottaggi, senza considerare gli importanti successi registrati al primo turno, ci dice che il Centro in politica è ritornato nella posizione che ha sempre avuto: baricentrica e decisiva”.

E ancora: “L’elettorato siciliano è quasi sempre stato naturalmente moderato e verso posizioni di centrodestra, nel segno del buon governo, della sana amministrazione, della responsabilità delle decisioni – aggiunge – Il messaggio politico che si può trarre da questa tornata elettoraledelle amministrative è di sostanziale bocciatura del governo gialloverde. Un risultato a dir poco disastroso per il M5S, che paga tutta la sua incapacità amministrativa, e deludente per la Lega di Salvini che aveva immaginato ben altro responso. I populismi e i sovranismi segnano una battuta d’arresto. La buona politica del centro-destra, invece, può guardare con fiducia e ottimismo al domani”.

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