Cultura

Mostre, “Trono di Grazia” nel Museo diocesano di Caltagirone

CALTAGIRONE – Sono visitabili sino a domenica 12 gennaio – dalle 10 alle 18 – le quattro esposizioni attualmente ospitate al Museo diocesano.

Si tratta de “Il Trono di Grazia. Il ritorno della tavola fiamminga a Caltagirone”, che comprende il dipinto fiammingo di grande pregio attribuito a Vrancke van der Stockt, da poco restaurato dai laboratori dei Musei Vaticani, e altre due significative opere provenienti da due centri molto vivaci nel XV secolo: la pala di San Pietro in cattedra e storie della sua vita del Tesoro di Santa Maria della Stella di Militello in Val di Catania, variamente attribuita ad Antonello da Messina, a Pietro Ruzzolone, al Maestro della Croce di Piazza Armerina, e il cofanetto franco – fiammingo del Tesoro della Cattedrale di Siracusa.

Le altre tre mostre raccontano gli eventi straordinari che hanno caratterizzato la vita religiosa e la cultura della terra di Sicilia. Sono state promosse dal Diocesi di Caltagirone e inserite nel programma del “Natale 2019 a Caltagirone” (patrocinio del Comune) col progetto Mab, che coinvolge il museo, l’archivio e la biblioteca diocesani in un lavoro integrato a servizio della cultura. La cura del progetto è stata affidata a don Fabio Raimondi e a Francesco Failla.

La prima è “Stupor firmamenti”, dedicata al presepe, allestito attraverso un concept del tutto innovativo. L’assessore comunale alla Cultura. La seconda è “Dialogo. Le Porte del Mediterraneo”, dell’artista Lucia Stefanetti, si colloca come esperienza di ecumenismo in cui le tre religioni monoteiste si pongono come opportunità di approfondimento e riflessione, proponendo una possibile alternativa di dialogo affidata alle donne. All’inaugurazione sarà presente l’artista, autrice dell’opera.

Infine, la terza, “Oltre”, di Salvatore Piluso, è curata da Federica Alba, che così afferma: “La fotografia di Salvatore Piluso, dopo le capillari e recenti esperienze allestite nella sua giovanile Bologna, possiede il magnetismo della Geografia e la deflagrazione della Storia: attraverso il suo obiettivo ci restituisce la misura della Contemporaneità”.