Gli alleati di governo sono i primi a chiedere al leader del Carroccio e ministro dell'Interno di chiarire la sua posizione in Parlamento. E Di Battista in un post su Facebook gli dà del bugiardo
Continua il pressing sul leader del Carroccio Matteo Salvini affinché riferisca in Parlamento sulla vicenda del presunto finanziamento della Russia alla Lega Nord.
Dopo l’invito da parte del Pd a presentarsi in Aula, sono intervenuti anche il presidente della Camera Roberto Fico e, con maggior vigore rispetto ai giorni scorsi, anche l’altro vicepremier Luigi Di Maio, che insiste affinché il leader leghista faccia chiarezza.
Mentre il “battitore libero” Alessandro Di Battista è pesantemente intervenuto sulla vicenda e, in un post su Facebook dedicato ai migranti, ha scritto: “Salvini il bugiardo è impegnato a mentire e la sua difesa sul caso Russia-Savoini è ridicola”.
Per il presidente della Camera, Roberto Fico “riportare il dibattito all’interno del Parlamento è una cosa giusta e positiva”.
“Buona – ha spiegato – perché si riporta un dibattito, che interessa al Paese, nella giusta sede. Positiva perché quella è sempre la strada più giusta e di questo ho già informato il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro” ha detto Fico, intervenendo alla sala della Regina di Palazzo Montecitorio dove si sta svolgendo la Cerimonia di consegna del Ventaglio.
“Chi vuole incontrare le parti sociali può farlo, ma quello che mi noia è che lo si faccia per sviare da una questione più grande, quella di un vice primo ministro che, secondo me, deve andare a riferire in Parlamento sulla questione Russia” ha affermato Di Maio parlando a Bologna.
“Io sono sicuro che ci andrà – ha aggiunto il leader pentastellato – e così ci darà anche modo come maggioranza di difenderlo. Ma quando un Parlamento chiama è giusto che un premier, un vicepremier, un sottosegretario risponda, soprattutto se si pensa di essere strumentalizzati ben venga un chiarimento in Parlamento. Perché quella è l’occasione per chiarirsi non davanti ai parlamentari ma agli italiani. Io penso che più ci si negherà di come sono andati i fatti e più se ne parlerà, e noi dobbiamo occuparci di altro”.
E parlando a Genova Matteo Salvini, nel tentativo di svicolare, ha detto che andare in Parlamento è il suo lavoro: “Ci vado bisettimanalmente e per il question time a quello che mi chiedono io rispondo, rispondo sulle cose più varie ed eventuali, a ogni scibile umano, quello che mi chiedono io rispondo, partendo dal presupposto che mi sembra da 10 giorni qualcuno parli del nulla però ognuno occupa il suo tempo come vuole”.
E dopo aver negato di averlo invitato alla cena con Putin, venendo clamorosamente smentito dalla Presidenza del Consiglio, il capo della Lega Nord ha parlato anche di Savoini, che ieri a Milano ha scelto di non rispondere ai giudici che gli chiedevano informazioni sulla presunta tangente da 65 milioni di euro della Russia alla Lega nord per finanziare la campagna elettorale.
“Lo conosco da 25 anni – ha detto Salvini -, dai tempi dell’Università Statale di Milano e l’ho sempre ritenuto una persona corretta e fino a prova contraria continuerò a ritenerlo persona corretta”.
Sui presunti legami con la Russia, infine, il capo della Lega Nord e ministro dell’Interno ha detto: “Ci sono legami culturali legittimi rivendicati, di cui sono sostenitore che nulla hanno a che fare con questioni economiche”.