CATANIA – Il futuro di Catania passa dal porto, da quello che sarà un porto completamente nuovo, moderno e bello, ma soprattutto all’avanguardia, funzionale, green e in grado di competere con le grandi strutture italiane ed europee. Il porto che merita la nostra città, pronta ad accogliere milioni di turisti e crocieristi, un porto che abbia un forte legame con la cittadinanza, non dia le spalle alla comunità, al contrario si rivolga ad essa, coinvolgendola come protagonista e in piena sicurezza.
Così dal recente addio dei container trasferiti ad Augusta alla presentazione del Piano regolatore del porto, che potrebbe vedere l’approvazione nel 2025 e segnerà il destino dei prossimi 15 anni, l’Autorità di Sistema portuale del Mare di Sicilia orientale, con la governance guidata da poco più di due anni dal presidente Francesco Di Sarcina, sta portando avanti una vera e propria rivoluzione virtuosa, con l’obiettivo di realizzare quel cambiamento atteso da anni dalla cittadinanza e apprezzato anche in modo trasversale dalla politica, a cominciare dalla forte intesa col sindaco Enrico Trantino. Abbiamo incontrato l’ing. Di Sarcina per fare il punto sullo stato delle cose e sui prossimi passi.
Presidente, dopo l’inaugurazione della nuova Darsena per traghetti a marzo scorso, su quali aree vi state concentrando in vista del PRP?
“Sono diverse le azioni work in progress. Intanto entro la fine dell’anno sarà indetta una gara per l’importo di circa 6,5 milioni di euro finalizzata al rifacimento ex novo del varco sud, principale porta d’ingresso dell’area portuale ed unica per le aree commerciali, essendo usata perlopiù per il transito dei mezzi pesanti. Un intervento che vedrà una significativa trasformazione di una zona periferica e al contempo strategica per Catania, perché in prossimità di un nodo stradale di accesso alla città. Una radicale trasformazione della striscia di terra al fianco di via Tempio che diverrà un polo attrattivo per la comunità; abbiamo infatti previsto un grande parco pubblico multifunzionale di 10mila mq, che si chiamerà Parco del Faro, un’enorme area verde dove poter passeggiare, girare in bici, fare attività sportiva, prendere un aperitivo a due passi dal centro e in piena sicurezza”.
Sarà previsto anche un arco che ricorda la lettera A, dedicato alla patrona Sant’Agata?
“Sì, la procedura contempla anche la costruzione del varco di accesso, costituito da due archi d’acciaio, rastremati e alti 40 metri, convergenti verso l’alto e fusi assieme nelle cuspidi, grazie a un originale design architettonico, che intende richiamare la ‘A’ della patrona Sant’Agata: la struttura contraddistinguerà l’ingresso, accompagnata da pensiline e uffici, come accade in tutti i porti commerciali degni di questo nome. Sarà un nuovo punto di riferimento made in Catania, capace di integrare la vegetazione preesistente con nuove infrastrutture e attrazioni, nel rispetto dei principi di sostenibilità e funzionalità”.
Il fil rouge di queste opere è il rapporto porto-città…
“Come più volte annunciato, il nostro intento è migliorare il rapporto tra città e il porto, che deve essere aperto e rivolto ad essa e non darle le spalle, ma questo obiettivo si deve conseguire attraverso iniziative sinergiche con le attività svolte all’interno e in un mosaico complessivo che non penalizzi il grande valore economico che riveste il porto commerciale. La vera rivoluzione sarà con il futuro PRP che speriamo possa vedere la luce a fine 2025, in cui ogni tessera sarà al giusto posto in una visione moderna e rivoluzionaria, frutto dell’orgoglio di essere catanesi che vogliono un porto con la P maiuscola. Per questa ragione stiamo avviando una serie di progettualità preparatorie e preliminari, di cui questa è solo la prima di una serie”.
E per quanto riguarda lo Sporgente centrale e il varco Dusmet, quali sono le novità?
“Già dalla prossima primavera queste aree saranno risistemate e abbellite. A fine novembre, infatti, aggiudicheremo i lavori di manutenzione straordinaria per circa 300 mila euro: un nuovo biglietto da visita per i crocieristi che sbarcano a Catania, ma anche per gli operatori portuali e la cittadinanza che desidera passeggiare a piedi o coi mezzi godendo di spazi funzionali, verdi, ordinati e gradevoli dal punto di vista dell’arredo urbano. Il progetto infatti mira a migliorare il livello di accessibilità e la viabilità grazie ad una serie di azioni: realizzazione di tre rotatorie finalizzate alla razionalizzazione dei percorsi veicolari; creazione di aiuole con cespugliazione e alberature a ridosso delle rotatorie; percorsi pedonali in ombra con sistema modulare a pergolato; costruzione di un marciapiede con varchi sul margine destro del parcheggio nord-est; sistemazione del basolato lavico nelle parti ammalorate; riconfigurazione della segnaletica orizzontale e verticale; implementazione dell’impianto di pubblica illuminazione. Il completamento dei lavori è previsto intorno a marzo 2025”.
E sul fronte ambientale e dell’efficientamento energetico?
“Molti dei materiali scelti per le opere di cui parlavo prima sono a basso impatto ambientale tanto che richiedono meno manutenzione nel tempo. A breve inoltre partirà una gara da 9 milioni che prevede una serie di importanti interventi in grado di migliorare sia il porto di Catania che quello di Augusta sotto diversi aspetti, tra cui proprio l’efficientamento energetico. Sono cinque azioni che intervengono anche sulla parte strutturale, edile, stradale e impiantistica: riammodernamento dei porti con rinnovo della sede stradale e della viabilità del porto nelle aree antistanti la Direzione Marittima di Catania, che vedrà la valorizzazione dell’esistente installazione artistica delle due statue, grazie all’inserimento di una fontana con giochi d’acqua, già autorizzata dalla Soprintendenza ai Beni culturali e ambientali. Verranno avviati anche lavori di manutenzione straordinaria della sede etnea dell’Adsp. Per quanto attiene il Porto di Augusta le opere includono l’efficientamento energetico dei fabbricati ED1 (attuale sede principale dell’Adsp) ed ED3, la manutenzione straordinaria del Forte Vittoria e la messa in sicurezza del Forte Garsia”.