Francia, si dimette premier Philippe, arriva il "tecnico" Castex - QdS

Francia, si dimette premier Philippe, arriva il “tecnico” Castex

redazione

Francia, si dimette premier Philippe, arriva il “tecnico” Castex

venerdì 03 Luglio 2020

Il presidente Macron ha sostituito dopo tre anni un capo di governo più popolare di lui. La nomima di Castex, sembrerebbe una scelta fatta da Macron per avere più visibilità. L'annuncio delle dimissioni è arrivato pochi giorni dopo che Philippe è stato rieletto sindaco di Le Havre a larga maggioranza.

Dimissioni a metà a sorpresa del premier francese Edouard Philippe, 49 anni, che era stato chiamato da Emmanuel Macron alla testa del governo nel 2017 dopo la vittoria alle elezioni presidenziali. All’epoca Philippe era membro del partito di centrodestra Les Républicains (LR) che ha lasciato senza entrare nel centrista partito governativo fondato da Macron, La République En Marche.

L’annuncio delle dimissioni è arrivato pochi giorni dopo che Philippe è stato rieletto sindaco di Le Havre a larga maggioranza. Da maggio, circolavano insistenti voci secondo cui Macron avrebbe messo mano ad un vigoroso rimpasto nel tentativo di rilanciare la sua presidenza a due anni dalla scadenza del suo mandato, in cui avrebbe potuto anche sacrificare il primo ministro. Una ipotesi che oggi è diventata realtà e che diversi commentatori vedono come un rischio in quanto Philippe potrebe costituire un futuro rivale presidenziale a destra.

E il dimissionario premier si congeda dal governo con una popolarità che sfiora il 60%, secondo gli ultimi sondaggi, quasi 20 punti in più di quella del presidente Macron. C’è chi dice che è per evitare di essere messo nell’ombra dal suo premier che Macron ha deciso di rinunciare a Philippe. La nomina di Jean Castex al posto di Philippe potrebbe avallare questa ipotesi.
Uomo di destra, ma sconosciuto al grande pubblico, con un profilo più tecnico, da amministratore, che lascia a Macron più margine di manovra nell’imprimere la sua linea politica all’esecutivo, togliendogli il pensiero di un premier potenziale rivale mentre accontenta l’elettorato della destra tradizionale con un sarkozista della prima ora. 

Del resto fra i commenti raccolti dopo la nomina, l’opposizione sinistra e verdi in primis hanno subito criticato la nomima di Castex, una scelta che permette a Macron piena visibilità. C è chi gli contesta addirittura quasi un golpe e lo accusa di aver azzerato in questo modo la carica di primo ministro, quasi volendosene appropriare.

“La difficoltà per Macron è che Philippe non è solo popolare, ma sarà difficile da sostituire ed è un potenziale rivale. La vera minaccia viene dalla destra politica ed è lì che Philippe è la principale minaccia. In questo scenario, Philippe è necessario perché fa appello agli elettori di destra”, ha dichiarato Jerome Fourquet, direttore dell’Istituto di sondaggi Ifop citato dal Guardian.

Ma non sembrano essere state le considerazioni di Macron.
Diversi commentatori
del resto scommettono sulla totale lealtà di Philippe, che ha escluso di mettersi di traverso e di ostacolare la seconda corsa all’Eliseo di Emanuel Macron nel 2022. Forse l’anima non proprio ecologista del premier dimissionario può aver indotto il presidente a porre fine a tre anni di sodalizio con Philippe, segnato solo da qualche timido dissapore. Adesso che Emmanuel Macron ha imboccato un percorso politico rigorosamente verde, dal quale non potrà deviare, dopo il successo senza precedenti degli ecologisti che hanno conquistato città come Lione e Strasburgo. E che già parlano di dare battaglia a Macron alle prossime preidenziali. Un quadro che non può che immpensierire il presidente che non vuole rischiare di finire in pasto ai “degagisti”, quelli che in Francia vogliono far fuori i politici “vecchi” e polverosi. Quanto a Philippe, si accontenterà della poltrona di sindaco di Le Havre? Forse si, in attesa della corsa all’Eliseo del 2027.

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