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Garante “avverte” Regione Sicilia per violazione privacy lavoratori

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Garante “avverte” Regione Sicilia per violazione privacy lavoratori

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venerdì 23 Luglio 2021

I trattamenti di dati personali effettuati in attuazione dell’ordinanza n. 75 del 7 luglio 2021 del Presidente della Regione Sicilia possono violare le disposizioni del Codice privacy

Il Garante per la protezione dei dati personali ha avvertito la Regione Sicilia e tutti i soggetti coinvolti (aziende sanitarie provinciali, datori di lavoro, medici competenti) che i trattamenti di dati personali effettuati in attuazione dell’ordinanza n. 75 del 7 luglio 2021 del Presidente della Regione Sicilia, in assenza di interventi correttivi, possono violare le disposizioni del Regolamento europeo e del Codice privacy.  

L’ordinanza prevede infatti trattamenti di dati personali relativi allo stato vaccinale dei dipendenti pubblici e degli enti regionali, determinando limitazioni dei diritti e delle libertà individuali che possono essere introdotte solo da una norma nazionale di rango primario, previo parere dell’Autorità.

Cosa prevedono le disposizioni della Regione

Le disposizioni regionali prevedono che
tutti i dipendenti a contatto diretto con l’utenza siano “formalmente invitati”
a ricevere la vaccinazione e, in assenza di questa, assegnati ad altra
mansione. 

Tali trattamenti relativi allo stato
vaccinale del personale non previsti dalla legge statale, introducono, di
fatto, un requisito per lo svolgimento di determinate mansioni su base
regionale, generando una disparità di trattamento rispetto al personale che
svolge le medesime mansioni sull’intero territorio nazionale.

L’ordinanza prevede, inoltre,
trattamenti generalizzati di dati relativi allo stato vaccinale dei dipendenti,
anche da parte del medico competente, non conformi alla disciplina in materia
di protezione dei dati e alla disciplina in materia di sicurezza nei luoghi di
lavoro.

Considerata poi la delicatezza delle informazioni trattate e le possibili conseguenze discriminatorie in ambito lavorativo, il coinvolgimento dei datori di lavoro, previsto dall’ordinanza, in assenza di misure tecniche e organizzative può porsi in contrasto con le norme nazionali che vietano ai datori di lavoro di trattare informazioni relative alla salute, alle scelte individuali e alla vita privata dei dipendenti.

L’ammonizione del Garante

Il Garante, in
considerazione delle gravi violazioni riscontrate, ha dunque ritenuto
necessario intervenire tempestivamente per tutelare i diritti e le libertà
degli interessati, prima che tali criticità producano i loro effetti, ed ha di
conseguenza avvertito la Regione Siciliana e tutti gli altri soggetti pubblici
e privati coinvolti, che, in assenza di interventi correttivi, i trattamenti di
dati previsti possono violare la normativa privacy.

Il provvedimento adottato
dal Garante è stato comunicato al Presidente del Consiglio dei ministri e alla
Conferenza delle Regioni e delle Province autonome per le valutazioni di
competenza, anche al fine di segnalare alle Regioni e alle Province autonome il
necessario rispetto delle disposizioni in materia di protezioni dei dati
personali.

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