Emanuele Grimaldi: "Garantiamo ai nostri clienti ogni servizio utile nei porti" - QdS

Emanuele Grimaldi: “Garantiamo ai nostri clienti ogni servizio utile nei porti”

Giovanna Naccari

Emanuele Grimaldi: “Garantiamo ai nostri clienti ogni servizio utile nei porti”

giovedì 11 Luglio 2019

Forum con Emanuele Grimaldi amministratore delegato Grimaldi Group. Attività di logistica fondamentale per lo sviluppo delle aziende

Il Gruppo Grimaldi, oltre al trasporto marittimo di merci e passeggeri, svolge attività di logistica in diversi porti italiani ed esteri: una novità nel settore. Come mai avete scelto questo segmento?
“Sicuramente la logistica è in qualche modo una novità, anche se ce ne occupiamo da più di vent’anni. Nei porti svolgiamo un insieme di attività di organizzazione, di gestione, di fornitura di materiali, oltre che lavori di manutenzione e installazione per conto dei nostri clienti. Ci curiamo di soddisfare le loro esigenze, che non si limitano esclusivamente al trasporto merci né terminano con l’approdo della nave. Ci vengono affidati, infatti, numerosi altri servizi essenziali, come il magazzinaggio o la messa in sicurezza dei container e dei camion.
La logistica è anche portualità. Oltre alla movimentazione e stoccaggio di automobili, furgoni, camion e semirimorchi, i nostri terminal sono attrezzati anche per lavori industriali, e molti di questi sono dotati di centri PDI (Pre-Delivery Inspection) dove prepariamo veicoli per società come Eni ed Enel. Abbiamo anche banchine per caricare merce e officine dove si effettuano lavori che, per motivi ambientali, non si possono svolgere all’interno dei confini delle città. Per esempio, a Lagos (Nigeria), abbiamo addirittura costruito un porto privato che oggi è considerato il più moderno dell’Africa, e che per livelli di efficienza viene paragonato a quelli presenti nel Nord dell’Europa”.

Quali sono i vostri clienti che seguite nel settore automobilistico?
“I nostri clienti sono tutti i maggiori costruttori di veicoli, ai quali offriamo servizi logistici in quattro continenti.
In particolare, per il Gruppo Fiat Chrysler Automobiles ci occupiamo da circa vent’anni di trasporto delle automobili dalla fabbrica fino alle concessionarie. Abbiamo trasportato vetture in Italia, Irlanda, Danimarca, Spagna, Grecia. Quando FCA ha deciso di esportare dal Mediterraneo verso il Nord America abbiamo costruito navi con una capacità di settemila auto per assicurare un servizio di prim’ordine”.

Vi occupate anche di altre modalità di trasporto?
“Il nostro Gruppo lavora anche nel trasporto ferroviario e stradale, oltre che marittimo. Basti pensare che tutta la linea da Rostock (Germania) per la Finlandia è servita per il 70% dalle ferrovie e che il nostro terminal di Venezia è raccordato con le linee ferroviarie per il Nord Europa. I carichi di merci che arrivano da Paesi come Finlandia, Svezia, Norvegia sono imbarcati a Venezia e da lì proseguono via mare in direzione di Grecia, Turchia, Albania e per altre nazioni”.

Una crescita orizzontale e verticale

Da armatori, come è nata questa idea di supportare le autostrade del mare con la logistica a terra?
“Per rimanere nel proprio settore un imprenditore può crescere orizzontalmente o verticalmente. Nel primo caso, si tratta di possedere più navi e avere un peso maggiore sui trasporti marittimi nel mondo; la seconda possibilità è operare in funzione di quanto avviene prima e dopo il trasporto marittimo, per sopperire alle carenze che si riscontrano in qualche anello della catena logistica”.

Dunque il Gruppo Grimaldi è cresciuto sia orizzontalmente che verticalmente…
“Il motivo principale per cui siamo cresciti verticalmente è stato il desiderio di mettere in pratica il nostro grande senso di responsabilità nei confronti del cliente, assicurando un servizio di prim’ordine, anche dal punto di vista dei costi.
Perseguiamo questo obiettivo, però, anche attraverso la crescita orizzontale, come dimostrano ad esempio gli investimenti da centinaia di milioni di euro in navi come la Grande Baltimora, la Grande Torino e la Grande New York, che assicurano un servizio di prim’ordine tra il Mediterraneo ed il Nord America”.

Iniziative già concrete, progetti e idee per proteggere il mare e l’ambiente

Siete molto impegnati nella sostenibilità ambientale. Cosa ci può dire a riguardo?
“L’attenzione alla sostenibilità ambientale parte dalla responsabilità sociale, e dalla conoscenza di logiche e dinamiche a livello mondiale, acquisita anche grazie all’aver ricoperto il ruolo di presidente degli armatori italiani ed europei e avendo trattato il tema alle Nazioni Unite. A questo si aggiunge la necessità di maggiore sicurezza nella navigazione e della riduzione delle emissioni di CO2 da parte delle 90 mila navi che operano nel mondo. Il senso di responsabilità degli armatori ha fatto ridurre le emissioni dal 90% del totale di tutti i tipi di trasporto al 2% e, negli ultimi anni, è stato ridotto ulteriormente del 15%.
L’attenzione all’ambiente ha portato il Gruppo Grimaldi ad avere le prime navi ibride al mondo, che mettono in funzione batterie al litio mentre sostano nei porti. Oltre alle ammiraglie Cruise Roma e Cruise Barcelona, abbiamo dodici navi PCTC (Pure car & Truck Carrier) in costruzione che saranno dotate di queste mega batterie. Possediamo inoltre cinquanta navi con gli scrubber, abbattitori di emissioni che riducono di quaranta volte lo zolfo emesso nell’aria. A tale proposito va ricordato che dal 1° gennaio 2020, in conformità con le nuove normative internazionali, la quantità di zolfo massima che potrà essere presente nelle emissioni delle navi dovrà scendere dall’attuale 3,5% allo 0,5%”.

Come pensate di poter ripulire il mare?
“Oggi microplastiche e metalli pesanti vengono ingerite dai pesci e inquinano l’ambiente marino. Il mio sogno è costruire navi speciali per pulire il mare. ‘Navi spazzino’, che con nuove tecnologie possano pulire il mare e creare posti di lavoro.
Tra i nostri progetti abbiamo studi universitari di altissimo livello che mirano a trovare il modo di pulire il mare utilizzando gli scrubber che già adottiamo sulle navi per minimizzare l’impatto ambientale dei nostri collegamenti. Per lo sviluppo di tali nuove tecnologie già collaboriamo con l’Università di Napoli, ma ci auguriamo di attivare ulteriori iniziative anche con altri Enti”.

Le novità e le strategie connesse alla Sicilia

Alla Fincantieri di Palermo avete commissionato l’allungamento di due importanti navi della vostra flotta. Cosa ci può dire circa questi importanti interventi?
“Nel primo semestre di quest’anno abbiamo disposto l’allungamento delle nostre ammiraglie, Cruise Roma e Cruise Barcelona, attraverso l’inserimento di un troncone. Entrambe sono tornate ad essere operative sul collegamento giornaliero Civitavecchia-Porto Torres-Barcellona. L’inserimento del troncone di allungamento di circa 29 metri ha consentito di aumentare la capacità di trasporto a 3,500 passeggeri, con più servizi e comfort, con l’aggiunta di cabine, poltrone e un ristorante. Per quanto riguarda il trasporto merci, ciascun cruise ferry è passato da una capacità di carico di 170 veicoli commerciali a 210.
È stata colta anche l’occasione per svolgere sulle due navi lavori di manutenzione straordinaria. I cruise ferry inoltre si avvalgono degli scrubber per la depurazione dei gas di scarico e di mega batterie al litio per alimentare la nave nelle soste nei porti e raggiungere l’obiettivo di zero emissioni in porto”.

Le strategie in programma per la Sicilia?
“Stiamo studiando nuove navi merci e miste merci/passeggeri che miglioreranno notevolmente in qualità i collegamenti tra l’Isola, il Continente ed il resto dell’Europa”.

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