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Generazioni viaggi studio consapevoli, WEP ottiene la certificazione B Corp

Generazioni viaggi studio consapevoli, WEP ottiene la certificazione B Corp

Sondaggio rivela l’interesse crescente di studenti e genitori verso la sostenibilità

Roma, 11 nov. (askanews) – WEP, organizzazione leader nel settore degli scambi culturali e linguistici nel mondo ed ente formatore riconosciuto dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, annuncia di aver ottenuto la certificazione B Corporation (B Corp), confermando il proprio impegno verso alti standard di trasparenza, responsabilità sociale e impatto ambientale. In occasione di questa tappa fondamentale, spiega una nota, WEP fa anche luce sulla crescente attenzione verso la sostenibilità quando si organizza un viaggio studio all’estero, grazie ad un sondaggio internazionale tra studenti e genitori condotto tra Italia, Francia, Spagna, Polonia e Belgio.

L’Italia si conferma tra i Paesi più sensibili al tema: oltre un intervistato su due (studenti e genitori) è interessato a programmi di studio con un focus sulla sostenibilità, e più del 20% considera la certificazione B Corp un criterio decisivo per scegliere un’esperienza all’estero. È un dato che spicca se confrontato con la Francia, dove solo il 10% degli studenti assegna alla certificazione lo stesso peso e un terzo dichiara che non conta affatto, pur con quasi l’80% dei genitori che la giudica “importante, ma non decisiva”.

Anche rispetto a Spagna e Polonia l’Italia mostra maggiore consapevolezza: in Spagna circa il 55% tra studenti e genitori si dichiara interessato a programmi con focus sostenibilità, ma la conoscenza del marchio B Corp è più bassa, mentre in Polonia oltre il 50% degli studenti ammette di non conoscerlo affatto. Sul fronte economico, gli italiani si dimostrano più disponibili a spendere qualcosa in più per un viaggio studio più sostenibile: il 34% dei genitori dichiara che pagherebbe un piccolo sovrapprezzo per programmi attenti all’ambiente. Una percentuale in linea con la Francia (38% se il costo è contenuto) e leggermente superiore a quella della Spagna (33%); in Belgio la propensione varia tra comunità francofona e fiamminga, con quest’ultima più prudente (circa il 28% contro il 38% della comunità francofona).

In Italia, quasi sette genitori su dieci (circa il 68%) mostrano apertura verso un viaggio studio con focus su sostenibilità, ambiente ed impatto sociale. Solo il 15% lo sceglierebbe senza esitazioni, ma oltre la metà (53%) si dice curiosa e pronta a saperne di più, segnalando un ampio spazio di interesse che può essere coltivato. Un terzo circa rimane poco o per nulla interessato.

Inoltre, quasi un ragazzo su due (49%) vorrebbe avere dati concreti sull’impatto ambientale del proprio viaggio studio, a patto che siano chiari e facilmente accessibili, mentre solo il 15% non è interessato. Colpisce anche il 35% che non ci aveva mai pensato, un pubblico ampio che può essere coinvolto con una comunicazione mirata e trasparente.

Per molte famiglie italiane, scegliere un viaggio studio sostenibile non è un gesto isolato, ma il riflesso di uno stile di vita che inizia a casa e continua oltre confine. La stessa cura che guida le decisioni quotidiane, dai trasporti al risparmio energetico, accompagna anche la preparazione di un’esperienza all’estero.

Sul piano delle azioni quotidiane per ridurre l’impatto ambientale, gli italiani prediligono un approccio pratico. Trasporti pubblici e bicicletta (58%) guidano le scelte, seguiti dalla riduzione di acqua ed energia (55%) e dalle pratiche di riparazione e riuso (47%). Queste percentuali pongono l’Italia accanto alla Francia, dove l’uso della mobilità dolce raggiunge il 66% e il riuso il 49%, e nettamente davanti a Spagna e Polonia, dove queste azioni restano sotto il 40%.

Passando dal quotidiano alla compensazione ambientale che ci si aspetta dai viaggi studio per mezzo degli enti organizzatori, gli italiani mostrano una preferenza netta per iniziative visibili e locali (57%) come la pulizia di spiagge, strade o fiumi dalla plastica. Tra le tre opzioni preferite dagli studenti primeggiano energie rinnovabili (57%), iniziative locali (52%) e protezione degli habitat naturali (48%). Mentre i genitori privilegiano le iniziative locali (57%) e l’educazione ambientale (51%), ma mostrano anche interesse per la protezione degli habitat naturali (39%) e per progetti legati alla riforestazione (38%).

In confronto, in Francia e Belgio la riforestazione conquista la prima posizione (fino al 59% degli studenti francesi e al 68% dei fiamminghi), mentre in Polonia spicca la preferenza per le iniziative locali (77%), record assoluto tra i Paesi analizzati. I crediti di carbonio certificati restano minoritari, con percentuali che raramente superano il 10-15%, confermando la preferenza per interventi concreti e immediatamente percepibili.

“La certificazione B Corporation non è solo un titolo, ma un impegno continuativo per WEP. Noi di WEP crediamo fermamente che l’istruzione e lo scambio culturale debbano avere un impatto positivo, non solo sugli individui, ma anche sul pianeta e sulla comunità, quindi per noi B Corp è stato un passo avanti per dimostrare ciò che stiamo facendo. Il percorso che stiamo portando avanti prevede azioni concrete per la sostenibilità, ascolto delle famiglie degli studenti in partenza con noi e innovazione educativa. Il sondaggio che abbiamo condotto conferma che il futuro che immaginiamo è già quello che molti scelgono e ci richiedono, rafforzando il nostro ruolo nell’offrire esperienze che preparano i giovani a un futuro più consapevole e inclusivo” commenta Thibaut Hardelay CEO di WEP.

Con la certificazione B Corp, WEP rafforza il suo impegno e il proprio piano d’azione per i prossimi anni, che prevede la misurazione dell’impatto ambientale con report dedicati, la progettazione di soggiorni studio all’estero più sostenibili, la preferenza per partner e fornitori che condividono standard elevati in termini di sostenibilità ambientale e sociale… nonché lo sviluppo di programmi formativi con contenuti educativi ambientali integrati.