Esulta il colombiano Santiago Buitrago. Esulta per una vittoria da copertina, con un’azione da manuale che gli consegna la vittoria più bella. Il portacolori della Bahrain Victorius, Santiago Butriago – il cui procuratore è Paolo Alberati (bravo anche per aver scoperto da giovane anche Bernal) – guadagna la vittoria nella Ponte di Legno-Lavarone, precedendo Gijs Leemreize (Jumbo Visma) – uno dei volti più apprezzati in questo Giro – e un sontuoso Jan Hirt (Intermarché) che aveva vinto ieri sull’Aprica.
“Vincere – confesserà all’arrivo – una tappa del Giro è eccezionale, soprattutto dopo la grande delusione del secondo posto di domenica (all’arrivo di Cogne dietro a Ciccone ndr). La chiave di questo successo è stata la pazienza in salita. Penso di aver corso bene. Questa vittoria è per la mia famiglia in Colombia e per tutte le persone che mi hanno supportato fino ad ora”. Tra i big della classifica Carapaz e Hindley riescono sull’arrivo ad anticipare di sei secondi Mikel Landa che, dopo aver gestito tatticamente la corsa, ha ceduto solo nel finale.
Cresce chiaramente il rammarico per non aver visto in questo Giro Damiano Caruso. Il ragusano – compagno di Landa – lo ritroveremo al Tour, ma con tutte queste salite avrebbe fatto senz’altro bene. Vincenzo Nibali cede due minuti ai primi della classe, ma senza mollare oltre modo. L’obiettivo a questo punto per il messinese è conservare un posto nella Top Ten anche se ad insidiarlo ci sono Pello Bilbao e Jan Hirt. Staremo a vedere. Si ritira invece Simon Yates che conferma di non avere un grande feeling con la corsa rosa. Pozzovivo scala in decima posizione a oltre 12 minuti.