E’ stato consegnato martedì scorso a Camerota, presso l’Anfiteatro del Santuario dell’Annunziata, il Premio Internazionale Nassirya per la Pace a Giuseppe Antoci, presidente onorario della Fondazione Caponnetto ed ex presidente del Parco dei Nebrodi, sfuggito ad un attentato mafioso nel maggio 2016 e salvato grazie all’auto blindata e agli uomini della scorta delle Polizia di Stato che, dopo un violento conflitto a fuoco, riuscirono a mettere in fuga gli attentatori.
Il Premio Internazionale Nassiriya per la Pace viene conferito a persone che si sono distinte nella promozione della pace, nella diffusione della legalità e dell’impegno civile. Il Premio si tiene tutti gli anni nella seconda settimana di novembre, in occasione dell’anniversario della strage di Nassiriya, avvenuta il 12 novembre del 2003.
La manifestazione è stata organizzata dall’Associazione Elaia in sinergia con lo Stato Maggiore della Difesa, e patrocinata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dal Ministero della Difesa, dalla Regione Campania, dalla Città Metropolitana di Roma Capitale, dalla Provincia di Salerno, dal Parco Nazionale del Cilento e dai Comuni di Camerota, Centola, Celle di Bulgheria e Santa Marina, ed ha come Presidente del Premio il giornalista Vincenzo Rubano.
Nel 2020 il Premio Nassiriya per la Pace ha subito una drastica restrizione del programma a causa dell’emergenza Covid.
Il 12 ottobre, in seduta straordinaria, è stato però premiato l’Ambasciatore italiano nella Repubblica Democratica del Congo Luca Attanasio. L’Ambasciatore venne poi ucciso qualche mese dopo in un attentato, proprio in Congo, il 21 febbraio 2021. Il premio quest’anno è a lui dedicato.
“Sono onorato di ricevere questo importante riconoscimento in ricordo dei Caduti di Nassirya e ringrazio di cuore la giuria del Premio, il suo Presidente Vincenzo Rubano e lo Stato Maggiore della Difesa – commenta Antoci -. È proprio ai caduti di Nassirya e a tutti gli altri che hanno dato la loro vita per servire la Nazione e la Comunità Internazionale che va il mio pensiero e la mia gratitudine. Oggi quei volti, quelle azioni, quelle scelte guidano i nostri passi e ci impongono di continuare il nostro impegno quotidiano a salvaguardia dei valori che ne hanno ispirato le scelte”. “Un pensiero va anche all’Ambasciatore Attanasio, premiato l’anno scorso e poi ucciso in un attentato a febbraio 2021 in Congo. L’ho sentito al mio fianco a Camerota, come se fosse lì a passarci il testimone di un impegno, quello del raggiungimento della Pace, dal quale nessuno può sentirsi disimpegnato. Lo dobbiamo anche alla sua memoria”, conclude Antoci.