Provenzano, “Investire sulla Sicilia è interesse della Nazione” - QdS

Provenzano, “Investire sulla Sicilia è interesse della Nazione”

Raffaella Pessina

Provenzano, “Investire sulla Sicilia è interesse della Nazione”

martedì 22 Ottobre 2019

Il Ministro per il Sud, ieri a Catania, a Musumeci, "Lavoriamo insieme per non perdere i fondi Ue". E ha aggiunto, “Inaccettabile che l’emigrazione sia spesso una necessità”

PALERMO – Visita siciliana del ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, che si è recato a Catania ieri per una serie di incontri. Per il ministro è stata l’occasione per fare il punto con i giornalisti in merito alla situazione politica nazionale.

In particolare, Provenzano ha parlato della manovra finanziaria del Governo, definendola “di sinistra”: “La manovra rispecchia l’accordo di governo e inviterei tutti a ripassarlo, quell’accordo. Tutte le idee e le proposte possono essere utili, ma nel quadro di un programma che va rispettato. Capisco che il respiro di sollievo che ha tirato l’Italia per il mancato baratro in cui ci stava portando una manovra che si faceva carico delle scellerate promesse di Salvini è durato poco, ma dobbiamo ricordarci da dove veniamo”.

Rivendicando la legittimità di un dibattito interno sulla manovra, Provenzano ne ha elencato i contenuti principali: “In questa manovra, contrariamente a quanto si temeva due mesi fa, non c’è né aumento dell’Iva, né tagli sociali per sei miliardi. Invece, ci sono: aumento degli stipendi, abolizione del super ticket, abbattimento delle rette degli asili nido, piano casa e misure per il Sud”.

Il ministro non ha risparmiato un affondo nei confronti di Maria Elena Boschi: “Sono convinto – ha detto – che da parte di chi è seduto in Parlamento grazie al Pd ci sarebbe bisogno di maggiore rispetto per questa comunità”. Provenzano ha spiegato che nella manovra vi sono due norme che anticipano i contenuti del Piano per il Sud. La prima riguarda il rafforzamento della clausola del 34% e cioè degli investimenti nel Mezzogiorno che siano proporzionali alla popolazione di riferimento, per consentire le risorse di coesione siano davvero aggiuntive. L’altro tema riguarda la semplificazione delle procedure di riprogrammazione di tutte le risorse previste per il Sud e non spese negli ultimi anni”.

Provenzano spera che possa essere approvato il Piano per il Sud subito dopo la approvazione della manovra che già contiene “il raddoppio per la strategia delle aree interne dell’Isola che mai come in questo caso – ha aggiunto il ministro – è fondamentale perché significa viabilità, infrastrutture, trasporti, servizi”.

“Siamo anche a lavoro per il ‘Piano per il Sud’ – ha aggiunto – e quando sarà approvata la manovra, avremo anche questo piano che non vorrei chiamassimo ‘Piano per il Sud’, ma ‘Piano per l’Italia’ perché l’investimento sulla Sicilia è interesse di tutta la Nazione, anche della piccola e media impresa del centro-nord. Dobbiamo superare questa contrapposizione territoriale”. Il ministro, di origine siciliana ha anche detto che nessuno ha la bacchetta magica, ma che nei prossimi giorni verrà pubblicato il decreto che rende operativo ‘Resto al Sud’, che si allarga ai servizi. “ma i giovani non tornano e restano per decreto: bisogna riavviare un processo di sviluppo profondo”.

Infine, Provenzano ha lanciato un appello al governatore della Sicilia, Nello Musumeci. “Non lo dico con polemica. Al governatore Musumeci, ho dato disponibilità a lavorare insieme per evitare che un solo euro di fondi europei venga perduto. I siciliani non meritano di pagare due volte il costo delle inefficienze”. “Bisogna anche investire nelle amministrazioni pubbliche e centrali ed avere dei funzionari che si dedichino al funzionamento di questa strategia. E questo è stato il limite che abbiamo registrato fin qui”.

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