Roma, 12 nov. (askanews) – La vacanza rurale sempre più traino per il turismo internazionale. È la fotografia scattata dall’Osservatorio AgrieTour alla vigilia della ventitreesima edizione del Salone nazionale dell’agriturismo e dell’agricoltura multifunzionale che si svolgerà ad Arezzo Fiere dal 14 al 16 novembre prossimi. L’innovazione nel settore sarà il filo conduttore di questa edizione: il main topic sarà infatti “Agri@Innovation – Intelligenza Artificiale e Innovazione Rurale Reale!”.
Il settore dell’agriturismo si conferma uno dei pilastri più dinamici e innovativi del turismo italiano, con oltre 26.000 imprese operative che continuano a crescere sia nell’offerta ricettiva che nelle attività accessorie come ristorazione, degustazioni ed esperienze autentiche. Il giro d’affari nel 2024 ha superato 1,6 miliardi di euro, con previsioni positive anche per il 2025.
Oltre 100 i tour operator presenti, provenienti da 22 Paesi nel mondo e un’offerta turistica rurale caratterizzata da circa 400 strutture ricettive che incontreranno la domanda. La Toscana, con circa 5.800 strutture, si distingue come regione di punta, offrendo una combinazione unica di ospitalità rurale e prodotti agricoli di alta qualità. I dati aggiornati fotografano un settore in espansione: 26.169 strutture agrituristiche attive, di cui l’81% offre alloggio per un totale di circa 303.000 posti letto. Le aziende con ristorazione sono 13.023, con una capacità stimata di 535.000 coperti.
La domanda turistica è in forte aumento, con una stima di 5,1 milioni di arrivi previsti per il 2025 e una crescita significativa del turismo straniero (+100% negli ultimi dieci anni), in particolare da Germania, Francia, Paesi Bassi, Stati Uniti e Svizzera. L’offerta degli agriturismi si arricchisce di servizi complementari: degustazioni enogastronomiche, fattorie didattiche, esperienze rurali, attività sportive e culturali, con attenzione alla filiera corta, tracciabilità e sostenibilità ambientale.
A livello territoriale, oltre alla Toscana, si distinguono regioni come Sicilia, Campania, Lazio, Abruzzo, Marche, Emilia-Romagna, Veneto, Piemonte e Puglia, quest’ultima protagonista di una crescita particolarmente positiva. Tuttavia, persistono alcune criticità, tra cui la carenza di personale qualificato e l’aumento dei costi di gestione.
Il profilo dell’agriturista è sempre più definito: predominano famiglie (68%) e turisti stranieri (circa il 25%), con una forte preferenza per la prenotazione diretta e la ricerca di esperienze autentiche, relax, benessere e cultura locale. Il settore mostra una progressiva destagionalizzazione, con soggiorni che si distribuiscono anche nei mesi non estivi e una durata media delle vacanze in aumento.

