Governo, Conte: “Nessuna manovra senza Piano per Sud” - QdS

Governo, Conte: “Nessuna manovra senza Piano per Sud”

Raffaella Pessina

Governo, Conte: “Nessuna manovra senza Piano per Sud”

mercoledì 14 Agosto 2019

Il Premier invita a non abbassare la guardia su progetti già varati. “Occorrono misure straordinarie e lo dico anche a futura memoria”

ROMA – Voto o governo istituzionale, questo è il dilemma. Di fatto, però, è già cominciata la campagna elettorale.
In questo agosto infuocato, i politici hanno dovuto interrompere le ferie, richiamati al Senato e alla Camera dei deputati per decidere sul calendario dei lavori e sul timing della crisi del governo Lega-M5s.
Lo stesso premier Conte nel corso di una visita in Puglia ha sottolineato che il piano per il Sud, messo in cantiere dal governo nazionale andrà portato avanti comunque vada a finire questa situazione di stallo politico.

“Per il Sud occorrono misure particolari, straordinarie e lo dico anche a futura memoria – ha detto Conte – Nessuno pensi di fare una manovra economica senza un piano straordinario per il Sud”. Il premier ha sottolineato che in qualsiasi veste resterà a fianco di sindaci, amministratori e cittadini per lavorare insieme.

“Abbiamo creato una sinergia di sistema, il singolo progetto non è più una monade isolata, ma viene moltiplicato in un quadro complessivo – ha aggiunto ribadendo che – la fase attuativa richiede un intenso sforzo e non dobbiamo assolutamente abbassare la guardia. Abbiamo avviato altri progetti che non possono restare abbandonati a se stessi. Ci sono progetti per Molise, Basilicata, per le città di Brindisi e di Lecce, due progetti sono stati annunciati e partono per la Calabria. E dobbiamo estenderli anche alla Sicilia”.

Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, al lavoro per evitare lo sbarco di circa 500 immigrati a bordo di due navi Ong, una francese e una spagnola, si è espresso sulla situazione politica attuale auspicando che i Cinquestelle non facciano un governo con il Pd di Renzi “perchè torneremmo ai 500mila sbarchi che il Pd regalò agli italiani negli anni passati”. Un’alleanza invece ben vista da Goffredo Bettini (Pd), che scarta del tutto l’idea di un governo istituzionale di transizione.

“Soltanto un accordo di legislatura, basato su una profonda riflessione politica – ha detto Bettini – può consentire al Pd e al M5S di rispondere alla rivoluzione conservatrice lanciata dal leader della Lega, Ma senza l’unità del Pd, come ha ricordato il segretario nazionale, si torna al voto subito”.
Esulta invece il renziano siciliano Davide Faraone: “Abbiamo ingoiato qualche rospo, ma io considero un gran successo per tutti gli italiani quel che sta accadendo”.

“Fino a qualche giorno fa c’era la gara a raccogliere le firme per cacciare Salvini. Se ne è andato da solo, senza farci fare alcuna fatica. Ora bisogna lavorare per cacciarlo all’opposizione per sempre”.

Ma se a sinistra si cerca unità in un Pd lacerato da diverse anime, non va meglio nel centrodestra, dove Forza Italia ha offerto un’alleanza a Salvini, con riserva: da questa coalizione deve essere escluso il Governatore della Liguria Giovanni Toti, che ha subito replicato: “Non credo che gli italiani, per quanti raccomandati e veti siano costretti a ingoiare – si lascino ancora una volta soggiogare da queste bieche logiche che bloccano ogni rinnovamento vero da troppo tempo”.

Non vuole un nuovo patto del Nazareno, invece, Giorgio Mulé, portavoce unico di Camera e Senato di Forza Italia. “Bisogna essere trasparenti ed evitare un governo che dia anche soltanto l’impressione agli italiani di voler restare attaccati alla poltrona, di voler perder tempo e non poter peraltro realizzare un programma di riforme o interventi, come dovrebbe essere fatto”.

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