Green pass, clamoroso flop di "Ioapro" a Roma. Oggi si replica - QdS

Green pass, clamoroso flop di “Ioapro” a Roma. Oggi si replica

redazione web

Green pass, clamoroso flop di “Ioapro” a Roma. Oggi si replica

mercoledì 28 Luglio 2021

Dei cinquantamila annunciati, in piazza a Roma ce n'erano assai meno di mille, tra destra radicale e leghisti, contro la "tirannia sanitaria" e i giornalisti. Oggi manifestazioni in varie città

Avevano annunciato trionfalmente “saremo almeno cinquantamila”, ma a invocare “libertà” dalla “tirannia sanitaria” e dal green pass in piazza del Popolo a Roma c’erano assai meno di mille persone.

In gran parte, rigorosamente e fieramente, senza mascherina. Ed estremamente aggressive: insulti e spintoni ai giornalisti “terroristi”.

La manifestazione era stata convocata ufficialmente da “IoApro”, organizzazione di ristoratori ed esercenti, ma dietro c’era la regia di Forza nuova e della destra estrema, che, come aveva dichiarato Maurizio Murelli in una puntata di Report, ha dato contenuti alla Lega.

Insomma, saranno pure apartitici e apolitici, ma sulla pagina Facebook di “Ioapro”, nell’elenco dei partecipanti si trovano i leghisti Bagnai, Siri, Borghi e Pillon; il fuoriuscito a cinquestelle – ma ex direttore de La Padania – Paragone e Paolo Becchi, l’ex ideologo del Movimento allontanatosi da Grillo nel 2015.

Se comunque la manifestazione doveva servire a dimostrare cosa pensano gli italiani dell’obbligo del green pass, la risposta è arrivata forte e chiara: un palese, chiarissimo flop.

Ma già oggi si replica e stavolta a convocare la piazza è il “Comitato libera scelta”, che, anche in questo caso, si definisce una onlus composta da “liberi cittadini”, “apartitica, apolitica, aperta a chiunque intenda sostenere la piena liberta di scelta in materia sanitaria”.

Una fiaccolata è stata convocata sempre a piazza del Popolo a Roma e in altre città italiane, da Palermo a Milano, da Padova a Rovigo, da Bologna a Trento.

L’attenzione alle piazze resta alta soprattutto per il rischio che tra i manifestanti possano infiltrarsi movimenti e gruppi, dall’estrema destra agli antagonisti, con l’unico intento di alzare la tensione.

Anche per questo le indicazioni date dal Viminale a prefetti e questori sono state chiare: evitare a ogni costo lo scontro e convogliare le manifestazioni in luoghi più controllabili e sicuri per la gestione dell’ordine pubblico, intervenendo a posteriori con sanzioni, per chi non indossa la mascherina, e denunce.

Digos e Scientifica hanno ripreso le manifestazioni di sabato e i primi provvedimenti sono già scattati a Piacenza, Genova, a Livorno. E così si farà per tutte le altre.

Una linea che è stata seguita anche per il sit in a piazza del Popolo dove i manifestanti hanno tentato, invano, di organizzare un corteo fino a Montecitorio per poi accontentarsi di una passeggiata fino a Trinità dei Monti.

Dal palco, la solita pappa di fantasiose accuse al limite della demenza.
C’è persino un medico omeopata a sostenere che il coronavirus è sempre esistito e che poi ci sono “i germi quelli cattivi che ce li fanno cadere dal cielo e ce li mettono nelle acque”.

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