Green pass europeo, si cerca l'intesa prima del week end - QdS

Green pass europeo, si cerca l’intesa prima del week end

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Green pass europeo, si cerca l’intesa prima del week end

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giovedì 20 Maggio 2021

Alla base dello stallo ci sono essenzialmente due motivi: la richiesta di deputati di test gratuiti e la revoca della possibilità per gli Stati membri di imporre quarantena con il certificato verde.

Oggi dovrebbe essere la giornata decisiva sul certificato verde digitale europeo che dovrebbe consentire i viaggi all’estero senza la quarantena. I negoziati tra i deputati al Parlamento europeo e gli Stati membri sul certificato Covid-19 non hanno ancora portato a un accordo, nonostante una proposta di compromesso del Parlamento europeo.

I colloqui riprendono oggi con l’intento di raggiungere un accordo prima del weekend in vista del vertice del Consiglio europeo di lunedì e martedì. La terza sessione di discussioni si è conclusa martedì sera, senza successo.     

Alla base dello stallo ci sono essenzialmente due motivi: la
richiesta di deputati di test gratuiti e la revoca della possibilità per gli
Stati membri di imporre quarantena con il certificato verde digitale.

Gli Stati si oppongono alla richiesta di test gratuiti per il
peso finanziario che comporterebbe. Gli eurodeputati hanno proposto quindi di
utilizzare i finanziamenti europei, lo “strumento di aiuto di
emergenza”, e di destinare una “somma sostanziosa” per
garantire ai cittadini test accessibili gratuitamente.
 Ma
la proposta deve essere “chiarita” e la richiesta dei parlamentari di
un tetto al prezzo dei test rimane inaccettabile per gli Stati membri, spiegano
fonti diplomatiche.  

Inoltre, il Parlamento europeo aveva inizialmente chiesto che ai
titolari di certificati non si possano imporre misure restrittive come la
quarantena al loro arrivo in un Paese. Ma gli Stati membri, sottolineando che
si tratta di una competenza nazionale, vogliono mantenere la possibilità, ad
esempio in caso di comparsa di una variante.     

Gli eurodeputati si sono mostrati pronti a fare concessioni,
rinunciando al divieto di queste ulteriori misure restrittive, ma chiedono che
siano giustificate, sulla base dei pareri del Centro europeo per il controllo e
la prevenzione delle malattie (Ecdc). 

Tuttavia, gli Stati membri non vogliono dover informare il Parlamento europeo delle loro misure. Se non si dovesse raggiungere oggi l’accordo, probabilmente il certificato green sarà declassato a una raccomandazione e non sarà più vincolante. (Agi)

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