Gregoretti, depositata a Catania la memoria difensiva di Salvini - QdS

Gregoretti, depositata a Catania la memoria difensiva di Salvini

redazione

Gregoretti, depositata a Catania la memoria difensiva di Salvini

venerdì 25 Settembre 2020

In vista dell’udienza davanti al Gup del prossimo tre ottobre. Il capo della Lega Nord ripete di aver “Agito per interesse della Nazione". L'accusa è di sequestro di persona, ma l'ex ministro sostiene che "non si è verificata alcuna illecita privazione della libertà personale”

E’ stata depositata la memoria difensiva di Matteo Salvini per il Gup di Catania, in vista dell’udienza del 3 ottobre.
Il reato contestato a Salvini – informa una nota della Lega che sintetizza le cinquanta pagine della memoria difensiva – si sarebbe verificato dal 27 al 31 luglio 2019. Il 26 luglio, la nave Gregoretti aveva a bordo 135 immigrati, risultato di due differenti operazioni di salvataggio effettuate dalle autorità italiane in acque maltesi su richiesta di La Valletta che – sotto pressione per altre operazioni analoghe – non sarebbe riuscita a garantire interventi tempestivi. In una operazione in particolare, le autorità italiane avevano provveduto all’immediato trasporto a terra di sei persone in condizioni critiche prima dell’arrivo della Gregoretti. Tra le 135 persone a bordo della nave – prosegue la nota – i medici non ravvisavano “casi sanitari gravi” escludendo la necessità di una evacuazione medica. Il Pos è stato indicato alle 18,10 del 27 luglio 2019 dal comando generale delle capitanerie di porto: si trattava del porto di Augusta, pontile militare Nato, che per conformazione annulla gli effetti del moto ondoso e assicura totale sicurezza. Nel frattempo era già sbarcata a terra anche una donna incinta con la sua famiglia (marito e due figli minori), mentre la Gregoretti si trovava in acque italiane. Sin dalla notte del 28 luglio – si legge nel comunicato della Lega – la nave resta ormeggiata (con assistenza e costante flusso di viveri e farmaci), e il giorno dopo sbarcano i minori così come richiesto anche dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Catania. A bordo non risultano episodi di insofferenza, e anzi vengono garantiti tre pasti completi al giorno con cucine in ottime condizioni igienico-sanitarie. Il 31 luglio viene fatto sbarcare un immigrato con sospetta tubercolosi e poche ore dopo (15,48) viene comunicata l’autorizzazione allo sbarco delle 115 persone ancora a bordo, operazione conclusa alle 16,53. L’attesa – prosegue la nota – si era resa necessaria per concordare la redistribuzione in altri Paesi europei, con il pieno coinvolgimento del governo italiano.

Nella sua memoria difensiva, Matteo Salvini respinge con forza che possa configurarsi il sequestro di persona anche perché “non si è verificata alcuna illecita privazione della libertà personale, in attesa dell’organizzazione del loro trasferimento presso la destinazione finale”.
Salvini rivela inoltre una novità: la notizia “dell’anomalo ritrovamento di un dispositivo che induceva a ritenere che a bordo fossero presenti degli scafisti”. Il riferimento è a un GPS, occultato in uno zainetto, verosimilmente impiegato a scopo di orientamento in mare.
La memoria di Salvini contiene inoltre, tra le varie cose, anche un riferimento alle intercettazioni di Luca Palamara con un altro magistrato come Paolo Auriemma. L’ex componente togato del Csm dice, riferendosi all’ex Ministro dell’interno, “ora bisogna attaccarlo”.

“Concludo – sostiene infine il segretario della Lega – ricordando le parole con le quali ho assunto l’incarico di Ministro dell’interno: ho giurato di essere fedele alla Repubblica, di osservare lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzioni nell’interesse esclusivo della Nazione. È con questo spirito che ho sempre agito da Ministro dell’interno, nel rispetto dei miei doveri e della volontà del popolo sovrano”.

 

Inchiesta Open Arms, Salvini imputato anche a Palermo
Tra qualche giorno l’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini sarà ufficialmente imputato a Palermo per l’inchiesta Open Arms. Al Palazzo di Giustizia sono arrivate dal Senato le carte che contengono l’ultima autorizzazione a procedere votata il 31 luglio, per i 107 migranti rimasti sette giorni sulla ‘Open Arms nell’agosto 2019, al largo di Lampedusa’. Lo scrive oggi il quotidiano La Republica spiegando che “i faldoni sono stati consegnati al tribunale dei ministri, che li ha girati alla Procura diretta da Francesco Voi, ora i pubblici ministeri si apprestano a chiedere la fissazione di un’udienza preliminare per l’imputato Salvini”.
Proprio come a Catania, dove Salvini è già imputato per sequestro di persona aggravato e l’udienza iniziaerà il 3 ottobre. “Lì parte offesa – viene ricordato nell’articolo – sono i 134 bloccati dalla motonave della Guardia Costiera Gregoretti per cinque giorni, nel luglio dell’anno scorso”

Salvini: “Conte? I minori sbarcarono”

“I minori sbarcarono, ma non mi risulta alcuna comunicazione del premier Conte sugli altri migranti”. Lo afferma il segretario della Lega, Matteo Salvini commentando la notizia delle richieste di Giuseppe Conte circa lo sbarco dei minori dall’Open Arms.
Poi aggiunge: “Difendere i confini le leggi le regole e l’onore del mio Paese era un dovere: ho posto fine a una vergogna e lo dirò in uno, due, tre processi. Sono tranquillo”.

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