Gregoretti, discussione sul rinvio a giudizio di Salvini - QdS

Gregoretti, discussione sul rinvio a giudizio di Salvini

redazione web

Gregoretti, discussione sul rinvio a giudizio di Salvini

mercoledì 08 Gennaio 2020

Domani la proposta del relatore, ancora una volta il presidente della Giunta delle Autorizzazioni a procedere del Senato Maurizio Gasparri. La destra impegnata in un'autentica battaglia, ma le dichiarazioni di voto del M5s sono contro il leghista

Si è conclusa la riunione della Giunta delle immunità del Senato sul caso Gregoretti dopo la richiesta di autorizzazione a procedere formulata dal Tribunale dei Ministri di Catania nei confronti del capo della Lega Nord Matteo Salvini.

Salvini, allora ministro dell’Interno, secondo i giudici avrebbe abusato del suo ufficio sequestrando i migranti a bordo della nave della Guardia costiera.

Oggi gli interventi preliminari, domani la proposta

“Abbiamo avviato – ha detto al termine il presidente Maurizio Gasparri (Forza Italia) che ha anche il ruolo di relatore – la discussione di merito e ci sono stati interventi preliminari. Domani illustrerò alla Giunta la mia relazione e quindi proporrò la mia ipotesi di esito della soluzione”.

“In serata – ha aggiunto – concluderò il mio lavoro sulla proposta. Salvini poteva avvalersi della facoltà di intervenire, ha ritenuto di inviare un testo scritto”.

“A questo punto – ha concluso Gasparri – siamo nella condizione di completare il lavoro dei giorni scorsi e domattina lo illustrerò alla Giunta nella mia relazione. Seguirà la discussione domani e nelle ulteriori sedute previste. Se serviranno altre riunioni, si faranno ma i tempi sono assolutamente congrui per consentire a ciascuno di intervenire e fare il venti gennaio le dichiarazioni di voto e il voto”.

Ai cronisti che gli hanno chiesto se potrebbe esserci un rinvio del voto, previsto il 20 gennaio, Gasparri ha risposto: “E’ un’ipotesi inesistente, nessuno ne ha parlato”.

La destra si sta impegnando in una battaglia per Salvini

La destra, sulla questione, si sta impegnando in una vera e propria battaglia.

In caso di bocciatura della proposta del relatore della Giunta delle immunità del Senato sull’autorizzazione o meno a procedere nei confronti dell’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini sul caso Gregoretti, i tempi dell’esame non dovrebbero allungarsi né si dovrebbe fare un’ulteriore relazione.

Lo ha detto Gasparri affermando, “Il regolamento del Senato prevede che se la relazione è approvata, viene illustrata in Aula. Altrimenti, se bocciata, uno dei senatori che hanno votato contro la relazione e quindi che ha espresso la maggioranza, fa una relazione per dire che è prevalso un altro orientamento, senza dover rifare un’altra relazione perché è automatico che si propende per l’altra tesi”.

Dopo la votazione della Giunta, sulla richiesta di autorizzazione a procedere dovrà comunque pronunciarsi, come nel precedente caso della Diciotti, tutta l’aula di Palazzo Madama.

In quell’occasione Salvini venne “salvato” dal voto compatto degli allora alleati del M5s, che stavolta però voteranno a favore dell’autorizzazione a procedere.

Il M5s, la Difesa di Salvini debole, agì da solo

“Ci pare molto debole la difesa di Salvini, non ci sono assolutamente le prove di un’azione governativa con un preminente interesse pubblico com’era richiesto dalla legge costituzionale e quindi un caso davvero diverso e non sovrapponibile al caso Diciotti” ha detto infatti la senatrice Elvira Evangelista, capogruppo del M5s nella Giunta delle immunità parlamentari del Senato al termine della riunione sul caso Gregoretti.

E riferendosi all’ex ministro dell’Interno ha aggiunto: “Pare un’attività isolata, insomma un abuso anche della potestà amministrativa poiché l’indicazione del porto sicuro competeva solo ed esclusivamente al ministero dell’Interno e su questo non c’era alcun dialogo e interlocuzione con gli altri ministeri”.

M5s, voteremo compatti per mandarlo a processo

Evangelista ha poi assicurato il voto compatto dei 5S della Giunta per mandare a processo Salvini (“Penso proprio di sì”, ha detto) e ha concluso: “Tutte le fonti di prova riportate hanno come oggetto la redistribuzione dei migranti e quel meccanismo che si era già attivato da un anno grazie all’attività diplomatica del premier Conte”.

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