Continua senza sosta la guerra in Ucraina, invasa dalle truppe russe, mentre da Kiev arriva un nuovo appello all’Occidente: “Impossibile salvare Mariupol senza altri tank e aerei, i missili russi non si abbattono con fucili e mitra“, dice il presidente Volodymyr Zelensky in un nuovo video.
All’orizzonte un nuovo round di colloqui. Secondo Mosca si terranno faccia a faccia il 29 e 30 marzo. Lo ha annunciato il capo della delegazione della Federazione Russa, il consigliere del presidente Vladimir Medinsky sul suo canale Telegram. Medinsky non ha però precisato dove si terranno i negoziati, che, secondo un negoziatore ucraino, dovrebbero tenersi in Turchia. Sempre secondo David Arahamiya, leader della maggioranza al Parlamento di Kiev, i colloqui cominceranno un giorno prima, domani.
Intanto Leonid Pasechnik, il leader dell’autoproclamata Repubblica di Lugansk, nell’est dell’Ucraina, che recentemente Mosca ha riconosciuto come indipendente insieme alla Repubblica di Donetsk, ha detto che “in un prossimo futuro” potrebbe essere organizzato un referendum per decidere l’annessione alla Russia, riferiscono le agenzie russe.
“Qualsiasi” falso referendum “nei territori temporaneamente occupati è giuridicamente insignificante e non avrà conseguenze legali”, ha replicato il portavoce del ministero degli Esteri ucraino, Oleg Nikolenko. Il portavoce di Kiev, citato da Ukrinform, si è inoltre detto convinto che nessun Paese al mondo riconoscerebbe la validità del referendum.
Dall’Est arriva intato la denuncia da parte del ministero dell’Interno di Kiev che i russi avrebbero usato ordigni a grappolo in una zona residenziale nella regione di Donetsk: “Il nemico ha sparato dai lanciarazzi multipli Tornado-C nel settore residenziale di Krasnohorivka, le munizioni sono cadute nelle strade del settore privato”.
Oltre 30 bombardamenti di complessi residenziali e infrastrutture nella regione di Kiev sono stati registrati in 24 ore. Lo ha reso noto l’amministrazione militare regionale di Kiev su Telegram, citato dall’Agenzia Unian. “Durante l’intero periodo della guerra, distruzioni sono state registrate in 34 delle 69 comunità della regione di Kiev, ovvero il 49,2%. In totale, più di 500 obiettivi”, dice la nota dell’amministrazione.
A Kiev le persone stanno morendo di fame e sono costrette a bere acqua di scarico, mentre la situazione in tutto il Paese peggiora, ha detto a Times Radio la deputata ucraina Lesia Vasylenko, citata dal Guardian. La deputata ha spiegato che la capitale sta ancora affrontando attacchi e soffre la scarsità di cibo, mentre le persone sono “costrette a stare in scantinati e stazioni della metropolitana”.
E ha aggiunto che “a Mariupol, migliaia di persone vengono deportate con la forza oltre il confine con la Russia, apparentemente per essere al sicuro, ma poi vengono spedite in una direzione sconosciuta e nessuno sente più parlare di loro: le atrocità sono le stesse dappertutto”. Completamente distrutto il deposito petrolifero di Leopoli colpito ieri da un missile russo, ha affermato l’amministrazione militare regionale di Leopoli Maksym Kozytskyi su Telegram, citato da Ukrainian Pravda. “L’incendio è stato spento dopo più di 12 ore. Ieri l’esercito russo ha sferrato diversi colpi in tutta Leopoli”, ha aggiunto.
Gli Stati Uniti non hanno alcuna strategia per un cambio di regime in Russia, ha detto il segretario di Stato Antony Blinken in Israele dopo che sabato Joe Biden ha affermato che il leader russo Vladimir Putin “non può rimanere al potere”.
“Penso che il presidente e la Casa Bianca ieri sera abbiano sottolineato semplicemente che Putin non può avere il potere di fare una guerra o impegnarsi in un’aggressione contro l’Ucraina o contro chiunque altro”, ha detto dopo che la Casa Bianca aveva precisato le parole di Biden. “Come ci avete sentito dire ripetutamente, non abbiamo una strategia per un cambio di regime a Mosca”.
Intanto dal fronte continuano ad arrivare frammentate indicazioni sullo stato dei combattimenti: fonti di stampa segnalano che le forze ucraine hanno recuperato terreno, riprendendo il controllo anche di alcuni centri urbani. Secondo il Kyiv Independent le due cittadine di Poltavka e Malynivka, nella regione sudorientale di Zaporizhzhia, sono state liberate, mentre precedentemente aveva reso noto che i militari di Kiev avevano ripreso la città di Trostyanets, nella regione settentrionale di Sumy. Le forze ucraine hanno respinto inoltre con successo gli attacchi russi nelle regioni di Donetsk e Lugansk (est), ha riportato il Kyiv Independent. Nello stesso periodo i soldati di Kiev hanno distrutto otto carri armati russi, 11 tra veicoli blindati e altri veicoli militari, e un mortaio. Secondo l’aeronautica ucraina, inoltre è stato abbattuto un aereo, 12 velivoli senza pilota e due missili da crociera.