“Un’Europa senza identità, succube della Nato, non sta riuscendo a fare nulla per impedire la guerra in Ucraina. E un nuovo conflitto mondiale rischia di scatenarsi proprio in Europa.” Parla l’industriale del marmo Giovanni Leonardo Damigella e commenta gli ultimi, tragici eventi internazionali. Damigella condanna il conflitto in corso e guarda alle cause che hanno scatenato questo conflitto ed agli errori dell’Europa.
“L’Unione europea non ha ancora una vera identità. C’è un popolazione di 450 milioni di abitanti, ben maggiore di Usa e Russia, ma non riusciamo ad imporre la nostra forza. Non abbiamo una politica estera coesa, non abbiamo un esercito. Usa e Russia combattono “da lontano” una guerra che interessa il territorio europeo. Avremmo dovuto far entrare la Russia nell’Unione Europea, anziché continuare ad alimentare le contrapposizioni, con l’alleanza con la Nato e la corsa agli armamenti nelle regioni di confine. Essere filo americani lo ha impedito.
Inoltre, in Italia, una cultura di sinistra, che ha distrutto metà dell’apparato industriale italiano – la “cultura del no” a tutto – ha fatto danni enormi: obbedendo ad un falso ambientalismo, non abbiamo creato fonti di energia alternativa e lo stiamo scoprendo adesso, con la crisi energetica. Per decenni, abbiamo detto no a numerose soluzioni che avrebbero potuto risolvere il problema del nostro fabbisogno energetico: invece ci si è opposti a tanti progetti e ora ne paghiamo le conseguenze. Anche oggi, in Sicilia, ci sono molti progetti per fotovoltaico, eolico, biomassa ed altro, già presentati alla Regione da privati, fermi in attesa di autorizzazione: con essi, si potrebbe produrre energia pari a quattro volte il nostro fabbisogno.
E nel mondo si stanno imponendo nuovi scenari: i cinesi si stanno accaparrando le materie prime dell’Africa, la Cina ha già conquistato l’Africa, sottomessa economicamente ai cinesi. Ora, con le sanzioni, stiamo regalando anche la Russia e le sue materie prime. Tutto questo sta accadendo anche a causa dell’inadeguatezza della politica europea, mentre gli Stati Uniti fomentano anch’essi la guerra” conclude Damigella.