PALERMO – Fondamentali dopo medici e infermieri nell’emergenza da coronavirus, ma dimenticati dal governo nazionale nei decreti per risollevare economicamente il Paese. A sostenerlo sono i rappresentanti della logistica, che negli oltre due mesi di lockdown è stata il pilastro dell’Italia per il mantenimento dei cicli produttivi e per l’approvvigionamento di beni di prima necessità, dai prodotti alimentari ai farmaci.
Con mille difficoltà nell’emergenza epidemiologica i marittimi, i ferrovieri, gli autotrasportatori e tutti gli operatori hanno dovuto affrontare un impegno maggiore, già gravato dalla crisi socio-economica su cui il Covid-19 si è abbattuto con un effetto devastante sia per le imprese, sia per i lavoratori e le loro famiglie. Con un traffico passeggeri azzerato e un traffico merci ridotto al 30%, il settore è in ginocchio e ha bisogno di interventi straordinari, come sostiene Guido Grimaldi, presidente di Alis, l’associazione che riunisce oltre 1.500 soci tra armatori ed operatori che si occupano del movimento di merci e passeggeri.
“Come Alis rappresentiamo oltre 1500 imprese, un fatturato di 26 miliardi,172 mila lavoratori – ha detto Grimaldi nella trasmissione Porta a Porta su Rai1 – Sono loro, uomini e donne, che hanno consentito all’Italia di essere approvvigionata di beni di prima necessità, alimentari e medicinali. Purtroppo, il settore della logistica è in ginocchio perché nei decreti emanati dal Governo è stato concesso quasi nulla al popolo del trasporto, soprattutto alle grandi aziende”. Ha continuato il presidente del Cluster: “Avevamo chiesto un credito di imposta, un’estensione della moratoria per le grandi imprese, una decontribuzione per coloro che non si sono mai fermati, tutto ciò non è stato preso in considerazione. Ma apprendiamo invece con grande stupore la proroga di circa 72 milioni di euro concessa a un solo operatore che altera così inevitabilmente la concorrenza per i mercati verso le isole”.
Ha osservato il direttore generale di Alis, Marcello Di Caterina: “In tutta Europa sono stati introdotti regimi e dati aiuti ai settori del trasporto e della logistica, non a singole imprese, mentre in Italia pare si stia scegliendo di fare il contrario, con la conseguenza di aumentare il gap concorrenziale e le difficoltà degli autotrasportatori e di tutti gli operatori logistici”.
Il settore ha subito forti perdite. “Le nostre imprese purtroppo hanno lavorato a un 25-30% della loro capacità – ha dichiarato il presidente di Alis, Guido Grimaldi – e questo ha determinato delle inevitabili diseconomie che hanno portato delle enormi perdite alle nostre aziende”.
