Cultura e civiltà ebraica

Il bel racconto di Aldo Cazzullo

Aldo Cazzullo, giornalista, scrittore, divulgatore e conduttore di programmi culturali è l’autore del libro “Il Dio dei nostri padri”, con il quale racconta, in modo accessibile a tutti e con appropriati riferimenti di attualità, la grande storia di cui è costituita la Bibbia. La narrazione, nella sua linearità, ha il merito di non assumere posizioni di parte, anche se è agevole desumere la prossimità di pensiero dello scrittore alla religione cristiana, anche per le origini cattoliche della sua famiglia. Matrice che non gli impedisce tuttavia di fare un racconto obiettivo, non condizionato e particolarmente illuminante. Questo innegabile merito del libro lo rende, in concreto, più utile di mille testi teologici o di conferenze inter religiose, alla fine delle quali ciascuno se ne torna a casa con i medesimi pensieri con i quali si era presentato al dibattito e senza aver fatto un solo passo avanti.

Tra le pagine che scorrono veloci sotto l’occhio del lettore, non si è giunti alla metà dell’opera che si sente la necessità di tornare indietro per apprezzare la freschezza di concetti che in poche righe contengono pile di poderosi volumi di teologia, scienza che ahimè non è mai servita ad avvicinare gli uomini, ma piuttosto a porli gli uni contro gli altri armati e non solo di idee, ed a partorire secoli di accese ed irrisolte dispute religiose tra uomini di fede diversa. Uno di questi riguarda l’unicità di Dio, che solo la fantasia malferma degli uomini ha distinto nel Dio vendicativo dell’antico testamento, rispetto a quello misericordioso dei Vangeli. Lo scrittore narra che, sottraendosi dalla schiavitù del faraone, uscirono dall’Egitto non soltanto gli ebrei, che in quella terra erano andati a cercare, quattro secoli prima, una vita migliore, ma che con il loro crescere in numero, ragion di Stato ne aveva suggerito la riduzione in una spietata cattività, ma insieme al popolo eletto, uscirono anche gli scarti della società: uomini e donne che vivevano ai margini, a cui sottolinea lo Scrittore, Dio concede un nuovo inizio, una seconda vita, una ulteriore possibilità.

Evidenzia quindi che il Dio cristiano che viene per gli umili, i deboli, gli ultimi, è lo stesso Dio che nella Bibbia libera anche gli schiavi ed i reietti. Ancora non siamo a metà libro che un’altra importante riflessione ci viene offerta quando, con un semplice racconto di poche righe, ricorda che nel Vangelo viene affermato che Gesù ha detto: “tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro”. Evidenziando che con queste parole, Gesù ha parafrasato l’insegnamento del grande rabbino Hillel “Il Vecchio”, nato qualche decennio prima. Costui, interrogato da uno agnostico, che gli aveva chiesto di spiegare la legge ebraica, nel breve tempo in cui si può stare dritti su un solo piede, aveva risposto :“Non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te. Questa è tutta la Torah; il resto è commento. Va e studia”. Le pagine a seguire, non sono di minor pregio ed interesse. Quindi, quello scritto da Aldo Cazzullo, è un libro che ha tanto da dire a tutti coloro che pensano di non aver tempo per leggere la Bibbia.