Il calcio mondiale dice addio al leggendario Diego Maradona - QdS

Il calcio mondiale dice addio al leggendario Diego Maradona

redazione web

Il calcio mondiale dice addio al leggendario Diego Maradona

giovedì 26 Novembre 2020

Da molti considerato il più grande giocatore di sempre è morto per un arresto cardiorespiratorio nella sua casa di Tigres. E nella sua Napoli, della quale era cittadino onorario dal 2017 e che lo riteneva "Megli'e Pelè", proclamato il lutto cittadino

Diego Armando Maradona, sessant’anni, leggenda del calcio internazionale, bandiera del Napoli dello scudetto e dell’Argentina del Mondiale, è morto nella sua casa di Tigres, nella periferia di Buenos Aires, per un arresto cardiorespiratorio.

Era stato dimesso dieci giorni fa dopo aver subito un intervento al cervello.

Soprannominato “el pibe de oro”, ossia il ragazzo d’oro, era considerato uno dei più grandi calciatori di tutti i tempi, se non il migliore in assoluto.

Tanto che i Napoletani – che ancora non riescono a credere alla notizia della sua morte – cantavano “Maradona è meglì’e Pelè”, paragonandolo a un altro leggendario giocatore, il brasiliano Edson Antares Do Nascimiento, tuttora vivente, meglio noto appunto come Pelè.

Il sindaco della città partenopea, Luigi De Magistris, ha proclamato il lutto cittadino e ha lanciato un’idea: “Ha riscattato la città, intitoliamogli lo stadio”.

Una figura controversa

Tra le figure più controverse della storia del football per la sua personalità eccentrica dentro e fuori il campo, fu sospeso due volte dal calcio giocato: una volta per uso di cocaina nel 1991 e un’altra volta per positività ai test antidoping, al mondiale degli Stati Uniti 1994 (per uso di efedrina, sostanza non legale spesso usata per perdere peso).

Maradona è stato coinvolto in diversi problemi con la giustizia e controversie legali, in particolare con il fisco italiano che l’ha accusato di evasione per 39 milioni di euro: nell’ottobre 2013 Maradona ha firmato l’atto per il recupero del credito e nel maggio 2014, Equitalia ha deciso la sospensione dei pignoramenti presso terzi delle somme di cui risulta creditore.

Le amicizie con i politici mondiali

Durante la sua vita ha stretto forti amicizie con diversi politici di spicco tra cui il peronista di sinistra ed ex presidente dell’Argentina Carlos Saúl Menem, il leader cubano Fidel Castro, il presidente venezuelano Hugo Chávez, e Cristina Fernández de Kirchner.

Ha inoltre espresso ammirazione per Ernesto ‘Che’ Guevara e avversione per George W. Bush.

Una carriera costellata di successi

In una carriera da professionista più che ventennale ha militato nell’Argentinos Juniors, nel Boca Juniors, nel Barcellona, nel Napoli, nel Siviglia e nel Newell’s Old Boys.

Con la nazionale argentina, della quale è stato anima e capitano, ha partecipato a quattro Mondiali (1982, 1986, 1990 e 1994), vincendo da protagonista il torneo del 1986; i 91 incontri disputati e le 34 reti realizzate in nazionale costituirono due record, successivamente battuti.

Contro l’Inghilterra ai quarti di finale di Messico 1986 segnò una rete considerata il gol del secolo, tre minuti dopo aver segnato un gol con la mano (noto come mano de Dios), altro episodio per cui è spesso ricordato.

CT della nazionale argentina

Commissario tecnico dell’Argentina per un breve periodo alla fine degli anni duemila, dopo il suo ritiro ufficiale dal calcio nel 1997, Maradona ha subito un aumento eccessivo di peso (risolto con l’aiuto di un bypass gastrico) e le conseguenze della dipendenza dalla cocaina – ammise, nella sua autobiografia pubblicata nel 2000, di aver iniziato a farne uso dal 1982 quando giocava nel Barcellona -, dalla quale si è liberato dopo lunghi soggiorni in centri di disintossicazione.

I numerosissimi premi

Non è mai potuto entrare nelle graduatorie del Pallone d’oro perché fino al 1994 il premio era riservato ai giocatori europei: per questo motivo nel 1995 vinse il Pallone d’oro alla carriera.

Ha comunque ricevuto altri numerosi riconoscimenti individuali: condivide con Pelé il premio ufficiale Fifa come miglior giocatore del XX secolo e nel 1993 è stato insignito del titolo di miglior calciatore argentino di sempre, tributatogli dalla federazione calcistica di quella nazione.

Nel 2002 è stato inserito nella Fifa World Cup Dream Team, selezione formata dai migliori undici giocatori della storia dei Mondiali, ottenendo, tra gli undici della squadra ideale, il maggior numero di voti.

Nel 2004 è stato inserito da Pelé nel Fifa 100, la lista dei 125 migliori calciatori viventi, stilata in occasione del centenario della federazione.

Nel 2012 è stato premiato come miglior calciatore del secolo ai Globe Soccer Awards e nel 2014 è entrato a far parte della Hall of Fame del calcio italiano tra i giocatori stranieri.

Cittadino onorario di Napoli

Ma tra i riconoscimenti ai quali teneva di più c’era la cittadinanza onoraria della sua Napoli, ricevuta il cinque luglio del 2017.

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