Il Cnddu ricorda la strage di Ciaculli - QdS

Il Cnddu ricorda la strage di Ciaculli

redazione

Il Cnddu ricorda la strage di Ciaculli

martedì 30 Giugno 2020

PALERMO – Il Coordinamento nazionale dei docenti della disciplina dei diritti umani intende ricordare la Strage di Ciaculli e commemorare i sette agenti (Mario Malausa, Silvio Corrao, Calogero Vaccaro, Eugenio Altomare e Marino Fardelli, Pasquale Nuccio e Giorgio Ciacci), che persero la vita nella deflagrazione della prima autobomba esplosa da Cosa nostra.

Il 30 giugno del 1963 il male di Cosa nostra si materializzò in un’auto imbottita di tritolo e parcheggiata nei pressi dell’abitazione di un parente di Salvatore Greco, boss della Borgata agricola di Ciaculli, a sud est di Palermo. Fu una telefonata anonima alla Questura ad informare le forze dell’ordine della presenza di una Alfa Romeo Giulietta abbandonata con le porte aperte. Sette uomini si recarono sul posto, ispezionarono l’auto, disinnescarono una bombola di gas rinvenuta al suo interno, ma quando ormai sembrava non esserci più alcun pericolo, tutti e sette esplosero in aria a causa della grande quantità di tritolo contenuta nel bagagliaio.

Sono passati 57 anni da quella notte in cui Cosa nostra dichiarò guerra alle istituzioni. “Il Cnddu intende non solo commemorare le vittime – rende noto il Coordinamento – ma anche lanciare un messaggio di vicinanza alle Forze dell’ordine affinché sappiano che la società civile, sa bene che per combattere le mafie non ci si può affidare al solo impegno degli uomini in divisa, perché c’è bisogno del costante impegno di tutti. E non smettiamo di portare la nostra passione per nutrire i nostri studenti nella speranza di un futuro edificante”.

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