Il nuovo Coronavirus e le sue origini prima di Wuhan - QdS

Il nuovo Coronavirus e le sue origini prima di Wuhan

redazione

Il nuovo Coronavirus e le sue origini prima di Wuhan

martedì 27 Ottobre 2020

Le riflessioni sulla pandemia nell’articolo realizzato da Yunlong Xia in collaborazione con la rivista Cina in Italia. Il virus è stato rapidamente isolato e identificato dagli scienziati cinesi, ma numerose prove raccolte hanno dimostrato la preesistenza dello stesso in altri Paesi

Il nuovo Coronavirus (Ncv), che ha causato la pandemia di Covid-19, è stato scoperto per la prima volta a Wuhan, in Cina, l’8 dicembre del 2019.

Il virus è stato rapidamente isolato e identificato dagli scienziati cinesi, che hanno informato l’Oms il 31 dicembre 2019. A gennaio 2020, l’Oms ha dichiarato un’emergenza sanitaria internazionale e a marzo 2020 lo stato di pandemia.

Science Magazine ha riferito lo scorso 24 luglio che i ricercatori del Wuhan Institute of Virology e della Huazhong Agricultural University non hanno trovato tracce di Ncv nei campioni di animali d’allevamento e bestiame prelevati intorno a Wuhan, né in altri luoghi nella provincia dello Hubei.

Sebbene l’Ncv sia stato scoperto per la prima volta a Wuhan, infatti, successive prove ne hanno indicato la preesistenza:

1 – Il 27 giugno è stato dichiarato che i virologi spagnoli hanno trovato tracce del Ncv in un campione di acque reflue di Barcellona, raccolto nel marzo 2019. Nove mesi prima che la malattia Covid-19 fosse identificata in Cina. La rivista online Medrxiv.org ha quindi assicurato che l’infezione era presente nella popolazione spagnola prima che fosse riportato il primo caso importato.

2 – Il 15 maggio 2020 il ministero della Salute, del Lavoro e del Welfare giapponese ha pubblicato un rapporto secondo il quale, tra cinquecento campioni di donazioni di sangue raccolti da gennaio a marzo 2019 nella regione giapponese di Kōshin’etsu, due persone sono state trovate infettate da Ncv.

3 – I ricercatori della città di Colmar, nel Nord-Est della Francia, hanno recentemente annunciato di aver identificato due raggi X del 16 e del 18 novembre 2019, che mostrano sintomi che secondo loro potrebbero essere coerenti con l’Ncv. Se i casi di novembre fossero confermati, significherebbe che il virus si stava diffondendo in Europa due mesi interi prima che la Francia dichiarasse di aver riscontrato casi di Covid-19.

4 – Dalla fine di ottobre fino all’inizio di marzo, in Brasile sono state analizzate le acque reflue situate a Florianopolis (Santa Catalina). Hanno rilevato Sars-Cov-2 in due campioni raccolti indipendentemente il 27 novembre 2019.

5 – I ricercatori italiani hanno esaminato quaranta campioni di acque reflue da ottobre 2019 a febbraio 2020 e hanno scoperto tracce genetiche di Covid-19 in campioni raccolti a Milano e Torino il 18 dicembre 2019 e a Bologna il 29 gennaio 2020. Dunque, l’Ncv era presente in due grandi città italiane a dicembre, più di due mesi prima che venisse rilevato il primo caso. Ciò suggerisce che il virus è apparso in Italia nello stesso periodo in cui è stato segnalato per la prima volta in Cina.

6 – Il 29 aprile 2020, il sindaco di Belleville, New Jersey, Michael Melham, è risultato positivo agli anticorpi Ncv, ma crede di aver contratto il virus nel novembre 2019, più di un mese prima che i medici in Cina segnalassero per la prima ondata di casi di Ncv.

7 – Il direttore del Cdc (Centers for disease control and prevention) ha ammesso che alcune morti di Ncv sono state trovate postume. La Cnn ha riferito che il dottor Robert Redfield ha affermato che alcuni decessi per Ncv sono stati scoperti postumi. Ma è possibile che alcuni malati di influenza abbiano ricevuto una diagnosi errata e abbiano effettivamente avuto il coronavirus? “Seguendo la procedura standard, il primo passo è fare un test per l’influenza che, se confermato, potrebbe trattarsi di Covid”.

8 – L’Ucla (University of California, Los Angeles) ha pubblicato uno studio secondo cui il Covid-19 si stava diffondendo silenziosamente a Los Angeles già a partire dallo scorso dicembre. “Un numero significativamente più elevato di pazienti con disturbi e malattie respiratorie a partire dalla fine di dicembre 2019 e fino a febbraio 2020 suggerisce la diffusione nella comunità di Sars-Cov-2 prima della consapevolezza clinica e delle capacità di testare il virus”, ha dichiarato il dottor Joann Elmore. Secondo questa teoria, l’Ncv potrebbe essersi diffuso silenziosamente in California già lo scorso dicembre, più di un mese prima che venisse scoperto il primo caso negli Stati Uniti.

Grazie dell’elevata vigilanza dei medici cinesi e all’efficacia della risposta all’emergenza, il virus è stato scoperto per la prima volta a Wuhan. La Cina ha anche dimostrato l’efficacia delle sue misure di lotta per contenere l’Ncv.

Tuttavia, le otto prove sopra menzionate hanno mostrato definitivamente che l’origine dell’Ncv non è da ricercarsi a Wuhan.

La comunità scientifica globale ha l’urgente compito di cooperare per scoprire la vera origine del virus. (fonte: http://www.cmaona.org).

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