Imprese siciliane uccise dai Comuni inefficienti, i ritardi nei pagamenti distruggono l’economia - QdS

Imprese siciliane uccise dai Comuni inefficienti, i ritardi nei pagamenti distruggono l’economia

Serena Giovanna Grasso

Imprese siciliane uccise dai Comuni inefficienti, i ritardi nei pagamenti distruggono l’economia

venerdì 18 Ottobre 2019

Dati ministero Economia e Finanze: appena 67 Municipi su 390 riescono a saldare in media entro trenta giorni. In Sicilia solo un Comune su sei rispetta i tempi di pagamento stabiliti dalla Direttiva europea. Il sindaco di Ventimiglia di Sicilia Rini, "Intervengano Stato e Regione". Pollina è fra gli Enti virtuosi, il sindaco Magda Culotta, "Un grande orgoglio"

PALERMO – In Sicilia solo un Comune su sei rispetta i tempi di pagamento stabiliti dalla Direttiva europea 7/2011: infatti, secondo i dati del ministero dell’Economia e delle Finanze, aggiornati al 2018, appena 67 Enti locali, sul totale di 390, sono riusciti a pagare i propri fornitori entro il termine massimo di trenta giorni (ovvero, il 17%). Da ciò, deriva la direttissima conclusione che sono ben 306 i Comuni che, al contrario, sforano i tempi massimi consentiti (17 Enti locali, invece, non hanno comunicato i propri dati).

Si trova in provincia di Siracusa, in particolare è il Comune di Pachino, il Municipio che riesce a pagare i propri debiti nei confronti dei fornitori nei tempi più celeri in assoluto per la nostra regione: infatti, a questo Comune nel 2018 sono stati necessari mediamente sei giorni per estinguere i propri debiti. Tempi particolarmente esigui hanno caratterizzato anche l’operato di Comuni come Catania (11), Pettineo e Mandanici nel messinese (rispettivamente con 13 e 16 giorni), Pollina nel palermitano (16 giorni), Sutera nel nisseno (16 giorni) ed Erice nel trapanese (17 giorni).

Inoltre, nei Comuni di Pettineo (98,9%), Gualtieri (98,3%, con un tempo di attesa pari a diciassette giorni), Gravina di Catania (96,6%, con diciassette giorni medi di attesa) e Pollina (96%) a fine 2018 risultava correttamente versato quasi il totale degli importi spettanti ai fornitori delle Pubbliche amministrazioni. Comuni come Gallodoro (Me), Partanna (Tp) e Santa Marina Salina (Me) sono, invece, caratterizzati da pagamenti espletati appena nei tempi limite prescritti in trenta giorni.

La situazione cambia drasticamente quando ci spostiamo in Comuni come Ventimiglia di Sicilia nel palermitano (159 giorni), Reitano nel messinese (151 giorni) e Noto nel siracusano (150 giorni) che, al contrario, “vantano” i tempi medi di pagamento più lunghi e sofferti, oltre quattro volte superiori al limite massimo consentito. Performance negative hanno contraddistinto anche il comportamento di pagamento di Comuni come Forza d’Agrò e San Giorgio nel messinese (rispettivamente 131 e 116 giorni), Mineo e Giarre nel capoluogo etneo (rispettivamente 130 e 128 giorni) e Piana degli Albanesi nel palermitano (119 giorni).

Questi Comuni sono stati caratterizzati anche da una bassa incidenza degli importi corrisposti sul totale dovuto: per esempio, il Comune di Forza d’Agrò ha evaso solo il 5,1% dell’ammontare dovuto, Piana degli Albanesi appena il 6,4%.

Relativamente alle abitudini di pagamento dei Comuni capoluogo, oltre al già citato dato positivo di Catania, un comportamento perlopiù in linea ai tempi prescritti si osserva a Trapani (22 giorni), Ragusa e Messina (in entrambi i casi 31 giorni). Tempi più lunghi, invece, hanno caratterizzato Siracusa (46 giorni), Palermo e Caltanissetta (in entrambi i casi 48 giorni). Mancano all’appello i dati di Enna, che il ministero non ha inserito nel proprio report.

È necessario però evidenziare un concetto: quelli appena descritti sono numeri calcolati in media, che dunque possono trarre in inganno. Il Comune di Catania, per esempio, sulla carta si distingue per una tempistica media pari a 11 giorni, ma le vicende legate al dissesto finanziario del Municipio etneo stanno di fatto rallentando e complicando la vita di tantissimi fornitori.

Aziende che rischiano la sopravvivenza a causa di una Pa inefficiente.

Rini, sindaco Ventimiglia di Sicilia
“Intervengano Stato e Regione”

VENTIMIGLIA DI SICILIA (PA) – Antonio Rini, sindaco del Comune di Ventimiglia di Sicilia, ha spiegato al QdS i motivi che determinano i lunghi tempi di pagamento da parte del proprio Comune.

“Per garantire il rispetto del termine di trenta giorni per provvedere ai pagamenti – ha affermato – è necessario godere di disponibilità di cassa, composta da riscossioni tributarie, trasferimenti nazionali e regionali. Dunque, perché si realizzi il virtuosismo del meccanismo, è necessario che Stato e Regione mettano i Comuni nelle condizioni di avere disponibilità di cassa, mediante l’erogazione dei trasferimenti effettuata nei tempi dovuti. Solo quando si realizzerà questa condizione ci si potrà chiedere perché l’Ente locale non rispetta i tempi. I Comuni sono solo gli utilizzatori finali, gli Enti che chiudono il cerchio”.

“L’unico aspetto su cui possiamo intervenire direttamente e attivamente – ha aggiunto – consta nella capacità di riscossione tributaria. Per esempio, il Comune di Taormina ha una maggiore capacità di riscossione, determinata anche dal fatto di essere un Comune costiero ricco di edilizia di seconde case, tassate al 7%, caratteristiche che permettono tempi di pagamento più rapidi (25 giorni nda). Dunque, Comuni come questo hanno una capacità di introiti tale da riuscire a sopperire ai mancati trasferimenti. Al contrario, Ventimiglia di Sicilia è un Comune montano, con un’influenza turistica pari a zero. Quindi, è normale che i Comuni delle aree interne soffrano di più questa crisi. Di certo, non è l’unico fattore a incidere, ma il peso di questo risulta importante. Se da una parte possiamo intervenire sulla riscossione tributaria, d’altra parte, però, non possiamo far nulla per contrastare il ritardo atavico dei trasferimenti”.

“Inoltre – ha concluso – negli scorsi giorni la Regione ha comunicato ai Comuni un taglio dei trasferimenti pari al 5%, somma che in qualche modo si deve recuperare, spesso ricorrendo alle anticipazioni di cassa, prassi vista con sospetto dalla Corte dei Conti a causa degli interessi gravanti sulla stessa”.

Pollina è fra gli Enti virtuosi
Culotta: “Un grande orgoglio”

Tra i Comuni virtuosi, invece, c’è Pollina, amministrato da Magda Culotta. Nonostante si tratti di un Ente di piccole dimensioni, infatti, il centro palermitano è tra i più efficienti per quanto riguarda i tempi di pagamento dei fornitori.

“Il risultato raggiunto dal mio Comune – ha detto – è significativo: un Comune del Sud che non solo riesce a rispettare i termini massimi di pagamento, ma li anticipa largamente. Un Comune del Sud che riesce a tener testa alla media nazionale e dei Comuni settentrionali, nonostante siamo spesso abituati a collocarci molto più indietro soprattutto rispetto a questi ultimi. Per noi è sicuramente motivo di orgoglio”.

“Gli elementi che ci consentono di far registrare questo dato – ha aggiunto – sono sostanzialmente due. Innanzitutto, la disponibilità di cassa per cui si caratterizza il Comune di Pollina. Essa è data dalla capacità di riscossione, ma anche dal fatto che siamo un Comune in salute dal punto di vista economico. Quando un Ente ha disponibilità di cassa riesce a evadere con maggiore celerità i pagamenti nei confronti dei fornitori. In una situazione contraria, invece, i tempi di pagamento si allungano. È un po’ quello che accade nelle famiglie: se non si ha disponibilità economica si tende a pagare le bollette in ritardo”.

“L’altro aspetto che ci consente di evadere in tempo i pagamenti – ha concluso – è rappresentato dalla precisione con cui lavorano i dipendenti comunali e di conseguenza i nostri uffici. La dedizione con cui lavoriamo è fondamentale: pagare i fornitori in tempi celeri significa per noi rispettare il lavoro altrui”.

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4 commenti

  1. James ha detto:

    Gli Amministratori dovrebbero avere a cuore gli imprenditori e le loro sotto. Non è possibile che sia il pubblico, con le sue disfunzioni, ad affossare chi produce ricchezza sul territorio

  2. James ha detto:

    Gli Amministratori pubblici dovrebbero vergognarsi. Così si penalizzano gli imprenditori onesti.

  3. Giorvio ha detto:

    Bene era ora. Bisogna dire le cose come sono

  4. Ivo ha detto:

    Servirebbe pensare meno alle poltrone e più a chi produce realmente lavoro e ricchezza!

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