La tecnologia del telerilevamento da satellite (remote sensing) ha consentito quasi in tempo reale di quantificare la superficie percorsa dai recenti incendi nel territorio del Parco delle Madonie, in provincia di Palermo.
La mappa dei danni ambientali in un’area di originale biodiversità è stata ricostruita attraverso le immagini del satellite Sentinel-2 del programma Copernicus dell’Agenzia spaziale europea.
I dati, acquisiti fino al 10 agosto, sono stati poi elaborati da un gruppo di studio guidato dal professor Giuseppe Modica del dipartimento di Agraria dell’Università di Reggio di Calabria.
Lo studio ha rivelato il drammatico esito degli incendi: sono stati devastati duemila ettari di territorio protetto su un totale di circa 43 mila ettari (quasi il 5 per cento), in buona parte in zona B.
“Si tratta – dice il presidente dell’Ente Parco, Angelo Merlino – di uno studio preziosissimo che ci consente avere un quadro dettagliato dei danni subiti dal territorio.
Oltre che dal punto di vista scientifico, lo studio è importante perché fa prendere coscienza a tutti della fragilità del territorio. E di come in poche ore centinaia di anni di storia naturale possono essere cancellati.
Le zone verdi non possono restare solo un ricordo in vecchie foto”.