Lavoro

Infermiere, lavoro usurante basta ai contratti privati

PALERMO – Un incontro importante. E tanti gli argomenti in discussione sul futuro del settore infermieristico: dall’opportunità di riconoscere il lavoro usurante all’esigenza di porre fine all’abuso nel pubblico impiego di personale assunto con contratti privati.

Sono queste alcune delle questioni che il sindacato Nursind ha portato all’attenzione del ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, nel corso dell’incontro che si è tenuto al ministero. La delegazione del sindacato, composta dal vicesegretario nazionale Salvatore Vaccaro, dal dirigente nazionale Stefano Barone e dalla responsabile Sanità privata, Romina Iannuzzi, ha inoltre insistito sulla necessità, ormai inderogabile, di una legge sulla rappresentatività che “permetta di pesare, come nel pubblico impiego, le varie componenti sindacali al fine di stabilire i soggetti deputati alla contrattazione collettiva in un quadro normativo che, ad oggi, non fornisce regole eque di partecipazione”.

La richiesta di riconoscere la professione dell’infermiere tra i lavori usuranti, ha poi spiegato Nursind al ministro, “consentirebbe alla categoria di beneficiare delle forme di anticipo pensionistico, previste per legge, soprattutto in vista della fine della sperimentazione di Quota 100”.

In merito all’utilizzo, sempre più frequente nel pubblico impiego, di personale con contratti privati stipulati attraverso agenzie di somministrazione lavoro, il sindacato ha rimarcato come si tratti di “una prassi che non solo costituisce un aggravio di spesa, ma provoca soprattutto una parcellizzazione del lavoro pubblico”.

Nursind ha inoltre puntato l’indice contro il ricorso a false partite Iva da parte delle pubbliche amministrazioni: “Rappresenta una grave anomalia. Non è altro che una deprecabile scorciatoia per colmare i vuoti d’organico, invece di indire pubblici concorsi. Tra l’altro – hanno aggiunto i delegati sindacali – questa pratica favorisce assunzioni senza una vera e propria procedura selettiva, ragion per cui andrebbe limitata solo a casi specifici, debitamente giustificati e per periodi estremamente limitati”.

Al termine del confronto, il ministro, raccolte le istanze, si è detta “disponibile” ad approfondire la questione dell’utilizzo di particolari rapporti di lavoro extra concorso per la pubblica amministrazione. Catalfo ha inoltre espresso interesse a valutare con la massima attenzione la possibilità di forme di anticipo pensionistico per gli infermieri.

Richieste che vogliono dare una regolamentazione ad un settore che prevede grandi responsabilità, un continuo sforzo di empatia, di pazienza, di abnegazione nel lavoro, che non viene ripagato con il riconoscimento delle giuste condizioni economiche e contrattuali.

Una maggiore disciplina, chiara e semplice, che favorisca i lavoratori nella consapevolezza del lavoro svolto, è quindi necessaria, anche in vista dei prossimi concorsi per reclutare nuovi infermieri in Sicilia in modo da consentire la partecipazione anche dei neolaureati in Infermieristica.

Lo ha annunciato l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, intervenuto a Scicli, nel Ragusano, nel corso della riunione del coordinamento regionale del sindacato Nursind. Le domande presentate per i due bacini dell’Isola sono state circa 10mila mentre per la mobilità sono tra 1.700 e 2 mila. Al riguardo l’assessore ha dato mandato per concedere un’estensione dei termini solo per la parte concorsuale degli avvisi, per consentire la partecipazione anche agli studenti neolaureati che rischiavano di rimanere fuori.