CATANIA – Rispondere alla sempre più pressante richiesta, proveniente dal mondo delle professioni, di formare profili di esperti nel settore della sicurezza informatica, per contrastare e fronteggiare i sempre più frequenti attacchi informatici in danno di imprese, organismi ed enti, privati come pubblici, nonché di singoli privati. Questo l’obiettivo del master di I livello in “Cybersecurity&Defence”, promosso dall’Università di Catania (dipartimento di Matematica e Informatica). Sul sito www.unict.it è stato pubblicato il bando di ammissione per l’anno accademico 2020/2021 con scadenza il prossimo 11 dicembre.
Potranno partecipare alle selezioni i laureati in Tecnologie informatiche, Ingegneria dell’informazione, Ingegneria Elettronica, Ingegneria delle telecomunicazioni e Ingegneria Informatica che abbiano una conoscenza della lingua inglese a livello B2. Al master, che ha come partner l’azienda Free Mind Foundry di Acireale (dove avranno sede le lezioni), potrà accedere un massimo di 35 studenti. La selezione avverrà per titoli ed eventuale colloquio. Il corso avrà durata annuale e sarà articolato in 1500 ore (per un totale di 60 CFU), di cui 1200 di lezione e 300 di tirocinio. Sarà articolato in quattro moduli tematici: Misure tecnico organizzative di difesa; Strumenti di protezione; Attività offensive a scopi etici; Continuità operativa e protezione dei dati personali.
“Abbiamo una convinzione ancestrale che i nostri beni vadano protetti – spiega Giampaolo Bella, coordinatore del master -. Così come un bambino non gradisce che gli sottraggano un giocattolo, tutti ci occupiamo di salvaguardare, ad esempio, gli oggetti di casa nostra e i nostri valori in genere. Con lo sviluppo delle tecnologie informatiche, aumentano i nostri beni immateriali fatti di dati e servizi digitali. Li chiamerei, appunto, beni digitali. Oggi però stiamo ancora costruendo la consapevolezza della necessità di proteggere anche tali beni, che, fra l’altro, hanno il potenziale di aumentare per numerosità e tipologia via via nel tempo. Solo che si è già palesato un rischio significativo di abusi e attacchi da parte di criminali, a tutti i livelli, ad esempio contro i nostri smartphone, contro la nostra abitazione sempre più ricca di sistemi interconnessi e controllabili dall’esterno, contro i servizi cloud che diventano sempre più imprescindibili, fino alle nostre autovetture, giorno dopo giorno più simili a un computer connesso a Internet”.