Infrastrutture, domani la marcia del Pd, 24 ore a piedi da Ragusa a Catania per l'Autostrada - QdS

Infrastrutture, domani la marcia del Pd, 24 ore a piedi da Ragusa a Catania per l’Autostrada

Pietro Crisafulli

Infrastrutture, domani la marcia del Pd, 24 ore a piedi da Ragusa a Catania per l’Autostrada

domenica 14 Luglio 2019

L'iniziativa per "denunciare il blocco dei cantieri e delle opere" spiegata in un video in esclusiva per il Quotidiano di Sicilia dal segretario regionale Davide Faraone. "Il governo gialloverde pensa solo alla Padania e il M5s sta zitto". La manifestazione del maggio scorso con il sindaco di Ragusa Cassì e la beffa della nuova mappa del Ministero in cui l'infrastruttura ricompare. Ma per rimanere solo sulla carta . GUARDA IL VIDEO ALL'INTERNO

“Questo governo gialloverde lascia a piedi la Sicilia: dieci miliardi di opere bloccate, cantieri finanziati e mai partiti, infrastrutture strategiche che non partono”.

Con queste parole il segretario regionale del Pd, Davide Faraone, aveva annunciato che domani avrebbe percorso a piedi il tratto da Ragusa a Catania, accompagnato da Nello Dipasquale, deputato regionale Pd ed ex sindaco di Ragusa, per “denunciare il blocco dei cantieri e delle opere infrastrutturali in Sicilia e nel Mezzogiorno”.

Faraone, “Il governo nordista pensa solo alla Padania”

“Noi non ci stiamo – aveva detto – e lanciamo l’allarme, identico a quello lanciato dall’associazione costruttori, dalle imprese siciliane, dai sindacati e dai lavoratori e per denunciare l’isolamento della Sicilia per colpa di un governo nordista che pensa solo alla Padania e con i cinque stelle che, nonostante qui abbiano fatto il pieno di voti al Sud, rispetto alle scelte di Salvini di privilegiare il Nord, stanno zitti”.

Un video in esclusiva per il Qds

In un video realizzato in esclusiva per il Quotidiano di Sicilia, Faraone spiega: “domani faremo una lunga marcia, novanta chilometri a piedi, in ventiquattr’ore, da Ragusa a Catania, il tratto autostradale inesistente che si potrebbe realizzare e che non si realizza. E questo perché ci sono due governi, quello regionale di Musumeci e quello nazionale di Conte, Salvini, Di Maio e Toninelli, incapaci di dotare di un’autostrada una delle pochissime province che un’autostrada non ce l’ha, ossia Ragusa. Collegandola con Catania e dunque con l’aeroporto, il porto e tutte le altre infrastrutture”.

La “protesta non violenta per sensibilizzare i siciliani” partirà alle 16 dalla stazione di servizio Lukoil in contrada Coffa per raggiungere l’aeroporto di Catania in circa 24 ore”.

“L’Autostrada Catania-Ragusa era già quasi realizzata”

“La Catania-Ragusa – ha detto Faraone – era un’opera già quasi realizzata: i nostri governi avevano portato tutto al punto che erano quasi stati avviati gli espropri, e dunque sarebbero partiti i cantieri. La storia è nota: si insedia il governo Conte, Toninelli blocca tutte le opere in tutt’Italia e dunque anche la Catania-Ragusa. Ci hanno detto ‘ora partirà, ora partirà’, ma è trascorso tantissimo tempo e ancora quest’opera non parte. Per questo marceremo per protesta nei confronti di Toninelli, di Conte, di Musumeci, perché anche il governo regionale dorme e tace di fronte alle angherie continue che subiamo nel Mezzogiorno e in Sicilia. Perché questa infrastruttura è l’emblema della situazione, ma tutti i cantieri in Sicilia sono fermi. Le strade provinciali sono abbandonate e non c’è un cantiere nonostante ci siano risorse trovate in passato dai nostri governi”.

“Staremo addosso ai governi perché realizzino le infrastrutture”

“Per questo – ha aggiunto – domani saremo in marcia per protestare: l’auspicio è quello che tutto si sblocchi rapidamente, ma noi staremo addosso a questi governi fin quando questa e altre infrastrutture finalmente verranno realizzate.
Vi ricordo che le infrastrutture creano lavoro e in particolare questa è indispensabile per gli spostamenti dei Siciliani di quest’area”.

La manifestazione dell’undici maggio scorso

L’undici maggio scorso il sindaco di Ragusa Giuseppe Cassì aveva guidato una manifestazione lungo la Statale 115 con la partecipazione di un migliaia di persone per dare un segnale forte al Governo nazionale: “Siamo veramente incazzati – aveva detto – che l’Italia e l’Europa finiscano settanta chilometri più in alto di noi. Siamo qui con rappresentanti regionali di diverso colore politico, sindacati, il comitato per la Catania-Ragusa, tutte le associazioni di categoria del territorio, decine di studenti e di cittadini non per protestare contro qualcuno ma per un’opera imprescindibile”.

Dopo anni di attesa, nelle ultime riunioni del Cipe, che avrebbero dovuto rappresentare una pura formalità, hanno in realtà riportato in alto mare la realizzazione dell’opera, addirittura mettendo in dubbio l’intero progetto di finanza.

“La Regione è in prima linea e non intende mollare sul raddoppio della Ragusa-Catania aveva affermato il vicepresidente della Regione siciliana e assessore all’Economia, Gaetano Armao al termine del corteo.

Lo Sblocca cantieri e la farsa della “mappa sbagliata”

Poi l’ok al Decreto Sblocca Cantieri, poi convertito in legge, e la clamorosa gaffe del Ministero dell’Economia e delle Finanze con l’infografica “sbagliata” delle Grandi opere, con “anomalie geografiche” e un enorme divario tra gli interventi nel Nord e Sud Italia, dove l’unica opera era la Statale Jonica calabrese tra Sibari a Roseto.

Infine, a rotta di collo, la presentazione della “mappa aggiornata”, nella quale, per fortuna, compariva anche l’autostrada Catania-Ragusa.

Che anche stavolta, però, è rimasta sulla… carta.

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