Infrastrutture, Sicilia ancora tra Ferrovie e Ponte sullo Stretto - QdS

Infrastrutture, Sicilia ancora tra Ferrovie e Ponte sullo Stretto

redazione web

Infrastrutture, Sicilia ancora tra Ferrovie e Ponte sullo Stretto

sabato 20 Marzo 2021

Il sottosegretario Cancelleri, "Il raddoppio della tratta Catania-Messina dimostra l'attenzione al Sud". Il Sindaco di Messina De Luca, "O Ponte o lancio un partito meridionalista"

Sempre caldo il fronte delle Infrastrutture per il Sud e in particolare per la Sicilia, in vista della definizione delle opere da realizzare con i fondi europei del Recovery.

“Un’ottima notizia quella dell’affidamento dei lavori di un’opera che per anni è stata bloccata tra le mille pieghe della burocrazia e per cui dai primissimi giorni che sono arrivato al Ministero delle Infrastrutture mi sono adoperato per sbloccare”.

Un miliardo di lavori

Lo ha detto il sottosegretario alle Infrastrutture e alla Mobilità sostenibili Giancarlo Cancelleri sull’affidamento a Webuild dei lavori, del valore di oltre un miliardo, del secondo lotto funzionale Taormina-Giampilieri per il raddoppio ferroviario ad alta capacità della tratta Giampilieri-Fiumefreddo della Messina-Catania.

“Un segnale di ripartenza importante per il Sud e per tutto il Paese – ha aggiunto Cancelleri – soprattutto nel momento che stiamo tutti attraversando. È chiaro che quando si avviano i lavori di un importante progetto come quello del raddoppio della linea ferroviaria Messina-Catania, oltre a modernizzare il servizio e migliorare il trasporto in quel territorio, si attivano centinaia di posti di lavoro e ognuno di questi aspetti dimostra l’importanza di questa bellissima notizia”.

Intergruppo e Ponte

Ma, soprattutto dopo la costituzione dell’intergruppo parlamentare per il Ponte – “Una grande opera che coinvolga tutti coloro che puntano ad una nazione moderna ed efficiente” l’ha definita Carmela Ella Bucalo (FdI) rendendo nota, oggi, la propria adesione -, è l’attraversamento stabile dello Stretto di Messina a tenere banco.

“Se il governo Draghi non inserirà nel Recovery plan la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina lancerò il movimento politico del meridione per cacciare tutti i ladri di consenso elettorale che siedono nel parlamento nazionale in rappresentanza del Sud, ma agiscono come gli ascari per salvare la propria poltrona e servire i padroni dei partiti”.

Lo ha scritto, in una nota, il sindaco di Messina Cateno De Luca.

Un partito meridionalista

“Non mi importa della mia carriera politica – ha affermato – perché non ha senso combattere in trincea per cercare di elevare gli standard dei servizi municipali e risolvere le questioni strutturali territoriali quando i nostri figli e nipoti muoiono e moriranno di fame e dovranno emigrare al nord Italia o peggio ancora all’estero”.

“La soluzione è molto semplice – ha sottolineato De Luca – nell’ambito di tutte le opere strategiche inserite nel recovery plan l’Italia deve chiedere una espressa deroga per la realizzazione del Ponte sullo stretto di Messina che potrà essere completato entro il 2030 piuttosto che 2026 come prevede l’Europa per il Recovery”.

“Preferisco non fare più politica – ha concluso il Sindaco di Messina – piuttosto che essere complice dell’assassinio socio economico della mia amata terra. Ora si parte con il nostro progetto meridionalista”.

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