I distretti industriali del Mezzogiorno, che nel corso del 2020 avevano mostrato una buona tenuta delle esportazioni, grazie anche alla specializzazione nella filiera agroalimentare, chiudono il primo semestre 2021 con un segno positivo rispetto agli stessi mesi del 2020 (+4,3%). Il confronto con il 2019 evidenzia un sostanziale allineamento ai risultati pre-pandemici (+0,5% pari a +17 milioni di euro).
Dall’osservazione dei singoli distretti industriali del Mezzogiorno si rileva che 20 sui 28 monitorati mostrano risultati in crescita rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno; scendono a 14 se confrontati col periodo pre-COVID. Tutte le sei regioni osservate registrano un aumento tendenziale rispetto al primo semestre 2020 dei valori esportati; se invece confrontati col corrispondente periodo del 2019 le regioni sono tre: Campania, Sardegna e Sicilia. Positivo complessivamente l’andamento del Sistema casa (+6,4% la variazione rispetto al periodo gennaio-giugno del 2019), che beneficia della crescente attenzione all’ambiente domestico indotta dalla pandemia. Trainante la performance del Mobile imbottito della Murgia. Chiudono complessivamente in linea con quanto realizzato nello stesso periodo dello
scorso anno i distretti appartenenti alla filiera dell’agro-alimentare (+12,2% la variazione rispetto al primo semestre 2019). Questo risultato tiene conto sia delle
prestazioni eccezionali generate dall’effetto accaparramento nella prima parte del 2020, sia della chiusura ancora nella prima parte del 2021 del canale Ho.Re.Ca. Nel
Mezzogiorno si contano ben 15 distretti dell’agro-alimentare di cui 13 chiudono il primo semestre 2021 con livelli di export superiori al periodo pre-COVID.
Negativo il dato della Meccatronica del barese (-9,2%), penalizzata dalle minori vendite di componentistica auto; permangono ritardi anche per il Sughero di
Calangianus. Segnali incoraggianti di recupero emergono per il Sistema moda che mostra un rimbalzo, ma solo rispetto al 2020 (+20,2%): è infatti tuttora marcato il ritardo rispetto al 2019 (-25,4%). Il Sistema moda sconta infatti ancora le chiusure delle attività ritenute non essenziali nella prima parte dell’anno, le limitazioni alla vita sociale e la diffusione dello smart working che hanno frenato i consumi di questi beni. Vanno bene i mercati maturi dove si distinguono positivamente la Germania (il primo paese di sbocco) e gli Stati Uniti. Positive le prestazioni verso i mercati emergenti, sebbene persista ancora un ritardo rispetto al corrispondente periodo del 2019 (-3,5%): spicca il balzo delle esportazioni in Tunisia, dove si sono messi in evidenza i distretti dell’agro-alimentare.
Il provvedimento scaturisce dagli accertamenti condotti a seguito di querele presentate, dal settembre scorso, dai familiari di alcuni pazienti della struttura sanitaria ...