Politica

La Vardera getta il cuore oltre l’ostacolo lanciando un movimento civico siciliano

“Un progetto che getta il cuore oltre l’ostacolo”, definisce Ismaele La Vardera l’idea di dare vita ad un nuovo movimento politico. Il percorso politico di La Vardera, fino ad un certo punto immagine di Sud chiama Nord per quella politica di denuncia che non accettava compromessi, ha avuto un rapido quanto drastico cambiamento. Prima la rottura con il movimento politico di Cateno De Luca, arrivato quasi come un fulmine a ciel sereno appena dopo l’annuncio del fondatore di Sud chiama Nord di “apertura” verso un’alleanza con il centrodestra che governa la Regione Siciliana. Poi la denuncia sui fondi ad associazioni vicine al deputato di Fratelli d’Italia all’Ars, Carlo Auteri, e le minacce denunciate pubblicamente da La Vardera che il collega deputato all’Assemblea regionale gli ha rivolto. Infine, dopo l’addio a Sud chiama Nord ed il passaggio al gruppo misto, l’approdo nello stesso gruppo fin li composto dai soli La Vardera e Gianfranco Miccichè, dello stesso Auteri dimesso da Fratelli d’Italia a tutela del partito e di conseguenza estromesso – almeno formalmente – dal gruppo del partito di Giorgia Meloni all’Ars.

Il “movimento civico La Vardera” che riparte dall’Ars

Ismaele La Vardera è adesso libero, politicamente, ma isolato. Così, dopo settimane di attività politica individuale, ricevuto comunque consenso e sostegno, ha deciso di andare per la sua strada e lanciare un progetto al momento senza nome né logo. “Un progetto molto importante, che non vede la mia adesione in nessun partito blasonato, perché se avessi voluto una scelta più immediata, anzi forse ‘conveniente’ – afferma Ismaele La Vardera – mi sarei accasato in uno dei partiti che già esistono; invece voglio gettare il cuore oltre l’ostacolo e fare qualcosa che in questo momento non c’é”. Quello cui pensa La Vardera quindi, ci spiega, è un progetto civico “che certamente non guarda alle attuali forze di maggioranza, che quindi forse si colloca tra le forze di opposizione e non è di destra o di sinistra”.

Dai consiglieri comunali siciliani ai deputati all’Ars, c’é posto per tutti

Stando a quanto ci racconta La Vardera, sia tra consiglieri comunali dalle varie province che tra gli stessi deputati all’Ars c’é grande interesse e curiosità verso il progetto che l’ex Sud chiama Nord intende portare avanti. “Dove ci presenteremo è ancora troppo presto per dirlo, ma certamente non rimarremo a guardare nelle grandi città”, dice il deputato siciliano che subito lascia intendere una buona risposta da Agrigento per radicare il suo movimento con il quale “creare le condizioni perché questo movimento possa incidere seriamente nella politica di questa regione”.

I rapporti con Cateno De Luca futuro competitor

La costola perduta di Sud chiama Nord potrebbe quindi portare via dal partito di Cateno De Luca voti preziosi, tanto più nel momento in cui il movimento del sindaco di Taormina non sembra riuscire a scostarsi più di tanto dall’1% media nazionale secondo i sondaggi. Una sorta di potenziale concorrenza interna all’Ars sulla quale La Vardera non intende alimentare ipotesi o aspettative. “Guardi, io non amo parlare delle esperienze passate – spiega il deputato dell’Ars – e dell’esperienza che per quanto mi riguarda giudico essere stata positiva e anzi avrò sempre parole di buone condizioni verso Cateno De Luca e quindi non alimenterò mai eventuali chiacchiericci che non ci sono; semplicemente voglio guardare avanti, al futuro, voglio pensare che in questo momento storico c’é bisogno di un progetto veramente civico, che stia al di sopra dei partiti e che soprattutto non abbia dei rivolgimenti a Roma, che evidentemente deve condizionare dalle segreterie nazionali cosa va fatto in Sicilia”.

Un movimento “siciliano in Sicilia”

Quello di La Vardera, a differenza delle ambizioni del movimento politico di provenienza, non vuole avere pretese di grandi obiettivi, come spiega lo stesso proponente: “Un progetto puramente orgogliosamente siciliano, che vuole stare in Sicilia e che vuole soprattutto guardare a quella gente che non va più a votare, perché il vero ‘core business’, come fosse un’azienda dei partiti, oggi dovrebbe essere guardare a quelle persone che non vogliono più avere a che fare con i partiti e che non vogliono votare più”. Il tema, secondo La Vardera, “è uno: noi non possiamo stare accanto a chi sta svendendo la Sicilia con l’autonomia differenziata”. Questa risposta spiega quindi che già abbandonato Sud chiama Nord per l’apertura a destra, il movimento civico di La Vardera non sarà di destra o di sinistra ma – qualora nascesse acquistando consenso e dirigenti – mai sarà disponibile ad alleanze con Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega, Nuova DC, Mpa. Rimane l’area di opposizione come ha subito puntualizzato La Vardera, ma non per alleanza con PD o M5S ma per l’inevitabile strada che dalla “parte opposta” si ritroverebbero a fare insieme.

Il dado è tratto

“Entro la primavera faremo la prima assemblea costituente, lavorando già alla presentazione del simbolo in diversi comuni”, spiega Ismaele La Vardera precisando che il movimento politico che sta pensando è sostanzialmente un foglio bianco da caratterizzare insieme a chi ci vorrà stare dentro. Quindi, “abbiamo lanciato l’idea, la sfida, abbiamo chiesto ai cittadini di chiederci che cosa vorrebbero da un movimento, come si dovrebbe chiamare un movimento, ci siamo dati questo mese di tempo per conoscerci”. Stando a quanto ci ha detto il deputato La Vardera, all’email “il movimento che vorrei” il flusso di partecipazione è stato elevatissimo ed i presupposti potrebbero quindi esserci tutti perché in un momento di ristrutturazione dei grandi partiti, dal Movimento 5 Stelle senza Grillo alla Lega in riduzione di esponenti fino alla relativamente recente unione di Verdi e Sinistra Italiana, potrebbe trovare spazio anche un piccolo movimento civico siciliano capace di costituire anche un gruppo all’interno dell’Ars a legislazione in corso.