Istat, nel quarto trimestre 2019 pressione fiscale sale al 51,2% - QdS

Istat, nel quarto trimestre 2019 pressione fiscale sale al 51,2%

redazione

Istat, nel quarto trimestre 2019 pressione fiscale sale al 51,2%

venerdì 03 Aprile 2020

Nel quarto trimestre 2019 l’accreditamento netto delle Amministrazioni Pubbliche in rapporto al Pil è stato pari al 2,4% (+1,1% nello stesso trimestre del 2018). Il saldo primario (indebitamento al netto degli interessi passivi) è risultato positivo, con un’incidenza sul Pil del 5,8% (+4,7% nel quarto trimestre del 2018). Lo rende noto l’Istat. Il saldo corrente delle Amministrazione Pubbliche è stato anch’esso positivo, con un’incidenza sul Pil del 6% (+4,4% nel quarto trimestre del 2018).
La pressione fiscale è stata pari al 51,2%, in aumento di 1,1 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il reddito disponibile delle famiglie è diminuito dello 0,2% rispetto al trimestre precedente in termini nominali e dello 0,4% in termini reali (potere d’acquisto).
La propensione al risparmio delle famiglie consumatrici è diminuita di 0,1 punti percentuali rispetto al trimestre precedente, attestandosi all’8,2%. La quota di profitto delle società non finanziarie, pari al 41,8%, è aumentata di 0,2 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. Il tasso di investimento delle società non finanziarie, pari al 21,5%, è diminuito di 0,1 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. L’incidenza del deficit del conto delle Amministrazioni pubbliche sul Pil ha segnato in termini tendenziali un deciso miglioramento per l’aumento dell’avanzo primario e la contestuale riduzione della spesa per interessi, precisa l’Istat. Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici ha subito nel quarto trimestre una diminuzione, dopo la crescita osservata nei primi nove mesi dell’anno. La riduzione del potere d’acquisto è stata più accentuata per la dinamica positiva dell’inflazione. Le famiglie hanno tuttavia mantenuto un livello stabile dei consumi nel quarto trimestre, con una marginale riduzione della propensione al risparmio”.

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