Per il leader del Pd fra trent'anni si guarderà al tema come a qualcosa di scontato, ecco perché "è assurdo aspettare tutto questo tempo". E parla della risalita dem, delle riforme e di Mario Draghi
“E’ per noi una bandiera fondamentale, perché sarà l’Italia di domani così, è assurdo aspettare tutto questo tempo”.
Lo ha detto il segretario del Pd Enrico Letta parlando dello Ius soli.
“Fra trent’anni – ha spiegato – guarderemo al tema dello ius culturae e dello ius soli come oggi noi guardiamo a quello che fu il tema del delitto d’onore, anche se adesso in Parlamento su un’iniziativa di questo genere abbiamo faticato, fatichiamo e faticheremo a renderla maggioritaria”.
Parlando del Pd, il segretario Dem ha sottolineato: “abbiamo ricominciato a recuperare voti fra i giovani, questo mi fa piacere perché se non troviamo il modo di mettere i giovani al centro del nostro sistema non facciamo un servizio al Paese”.
E ha aggiunto: “Ci candidiamo a vincere le prossime amministrative”.
Sul governo, il leader dem ha poi ribadito che “questa è una situazione eccezionale, il Paese ha bisogno di unità nazionale per spendere i fondi europei” ma “questa è la prima e l’ultima volta che governiamo con Salvini: lo giuro”.
“Questa legislatura – ha concluso – terminerà nell’aprile del 2023, ma nel frattempo si possono fare riforme importanti: giustizia, ius soli, suicidio assistito. Se terminasse a febbraio 2022, butteremmo via l’occasione”.
E sull’ipotesi di andare al voto mandando Draghi al Quirinale ha detto: “oggi la vera forza che abbiamo è la credibilità di Draghi a Palazzo Chigi”.