La crisi del Governo Conte vista dai deputati siciliani - QdS

La crisi del Governo Conte vista dai deputati siciliani

Luigi Ansaloni

La crisi del Governo Conte vista dai deputati siciliani

martedì 26 Gennaio 2021

La crisi del Governo Conte spiegata da tre deputati siciliani che stanno vivendo in prima persona l'evolversi della situazione. C'è chi è alla maggioranza, chi all'opposizione e chi invece rappresenta chi, in un certo senso, questa crisi l'ha provocata

La crisi del Governo Conte spiegata da tre deputati siciliani che stanno vivendo in prima persona l’evolversi della situazione.

C’è chi è alla maggioranza, chi all’opposizione e chi invece rappresenta chi, in un certo senso, questa crisi l’ha provocata.

Giorgio Trizzino (M5S)

Giorgio Trizzino, del Movimento Cinque Stelle: “Molti discutono in questi giorni della necessità che nell’attuale e difficile fase politica intervengano presenze e persone responsabili. Sbaglia, però, chi pensa che questa schiera di soggetti debba per forza essere reclutata tra deputati e senatori di partiti finora rimasti sempre ed ostinatamente all’opposizione del Governo Conte. Chi può garantire sulla loro fedeltà ad una nuova maggioranza nei prossimi 2 anni?”.

Antonino Minardo (Lega)

Antonino Minardo, non solo deputato della Lega ma segretario del partito in Sicilia: “Gli italiani non capiscono i perche della crisi? E’ un sentimento diffuso. Andrebbe chiesto ai diretti interessati quali sono le motivazioni. Non si può però non prendere atto che la maggioranza non è più una maggioranza, e visto il momento storico che stiamo vivendo occorre che chi oggi rappresenta le istituzioni a tutti i livelli capisca che si deve ridare la parola agli elettori”.

Francesco Scoma (Italia Viva)

Francesco Scoma, deputato di Italia Viva, dunque di quel partito capitanato da Renzi che con il ritiro dei suoi ministri ha fatto “scoppiare” la crisi: “Chi fa politica non lo fa per divertirsi a lanciare le freccette a qualcuno. E’ veramente difficile per noi confrontarsi con le altre forze politiche, sia per strutture che per altro. Molte azioni non sono state portate a termine e non possiamo stare ancora a vedere tutto questo”.

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